Malattie rare – Ipertensione arteriosa polmonare associata a sclerosi sistemica, come trattamento adiuvante rituximab risulta sicuro e potenzialmente efficace
“La deplezione di cellule B con rituximab è sicura e potrebbe configurarsi come un possibile trattamento efficace nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare associata a sclerosi sistemica (SSc-PAH). Lo dicono i risultati di uno studio recentemente pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine
La SSc-PAH rappresenta una delle forme di PAH a maggior prevalenza e mortalità. E’ stato già dimostrato che le cellule B potrebbero contribuire alla patogenesi di SSc.
Di qui il nuovo studio, multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e controllato vs. placebo, che ha valutato 57 pazienti adulti con SSc-PAH, aventi un’età media di 58,2 anni e in maggioranza di sesso femminile (91,2%), sottoposti a terapia medica standard stabilizzata. Questi sono stati randomizzati a trattamento con due infusioni di RTX a 1 g (n= 29) oppure a placebo (n= 28) dal 2010 al 2018.
Mediante approccio di intelligenza artificiale, i ricercatori hanno predetto, in questo modo, la risposta a RTX.
L’outcome primario dello studio era rappresentato dalla variazione della distanza percorsa al test della deambulazione in 6 minuti a 24 settimane dall’inizio del trattamento.
Tra gli outcome secondari, invece, vi erano la safety e valutazioni emodinamiche invasive.
Dall’analisi dei risultati è emerso che la variazione media aggiustata della distanza percorsa al test della deambulazione era pari, dopo 24 settimane, a 23,6 m tra i pazienti trattati con RTX rispetto a 0,5 m tra i pazienti del gruppo placebo (p=0,12), una differenza tra gruppi non statisticamente significativa…”
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Fonte: “Ipertensione arteriosa polmonare associata a sclerosi sistemica, rituximab sicuro e potenzialmente efficace come trattamento adiuvante”, PHARMASTAR