Tumori del sangue – Campagna di informazione “MIELO-Spieghi”
“Diagnosi difficili, che spesso avvengono per caso, trattamenti iniziati con anni di ritardo e rischi per i pazienti, che vivono in una condizione di isolamento. Poi è arrivato il Covid19. In un quadro problematico già prima della pandemia, l’emergenza ha portato a un ulteriore crollo e in alcuni casi a interruzioni di trattamento .È questo lo scenario tracciato oggi sulle neoplasie mieloproliferative croniche (MPN), in occasione dell’incontro di presentazione della campagna di informazione “MIELO-Spieghi”
Secondo i dati di una ricerca IQVIA, tra marzo e giugno 2020 si è registrato un calo di circa il 21% nelle nuove diagnosi per patologie onco-ematologiche a cui si è aggiunto un ulteriore 17% di diagnosi in meno tra settembre e novembre, rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente.
È questo lo scenario tracciato oggi sulle neoplasie mieloproliferative croniche (MPN), in occasione dell’incontro di presentazione della campagna di informazione “MIELO-Spieghi”, promossa da Novartis, in collaborazione con AIPAMM (Associazione Italiana Pazienti con Malattie Mieloproliferative) e con il patrocinio di AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma) e del MPN Advocates Network. Un programma di attività che punta sul ruolo attivo dei pazienti, per richiamare l’attenzione sui sintomi, accorciare il tempo alla diagnosi e migliorare la gestione della malattia.
“I sintomi di queste neoplasie sono spesso aspecifici, come prurito, cefalea, debolezza e affaticamento e sono difficilmente riconosciuti come possibili campanelli di allarme di una malattia ematologica. Questo porta a intervenire per trattare i sintomi, ritardando la diagnosi e l’inizio di un trattamento mirato per la neoplasia mieloproliferativa sottostante, che progredisce senza essere stata valutata nel modo corretto. – spiega Francesco Passamonti, Ordinario di Ematologia all’Università dell’Insubria di Varese e Direttore Ematologia ASST Sette Laghi di Varese – I ritardi diagnostici espongono i pazienti ai rischi legati alla progressione non controllata della malattia, come ad esempio al ripetersi di frequenti episodi trombotici. Intervenire subito con un emocromo e la ricerca della mutazione del gene JAK2, che è la causa genetica più frequente alla base di queste neoplasie, consentirebbe di arrivare rapidamente a una diagnosi e alla messa in atto di trattamenti mirati con terapie target e vantaggi per i pazienti”…”
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Fonte: “Tumori del sangue, la campagna Mielo-Spieghi punta sul ruolo attivo dei pazienti”, PHARMASTAR