Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e spirometria – Per identificare pazienti a rischio elevato malattia si può utilizzare a capacità vitale lenta
“Un rapporto basso FEV1/FVC nei fumatori e negli ex fumatori individuato mediante normale test spirometrico potrebbe rivelarsi utile per individuare quegli individui che sono a maggior rischio di sviluppare Bpco. Ciò è quanto dimostrano i risultati di uno studio di recente pubblicazione sulla rivista Chest
Razionale e disegno dello studio
Come è noto, la diagnosi di Bpco si basa sulla presenza di un’ostruzione a livello delle vie aeree respiratorie, definita dal rapporto tra il volume espiratorio massimo in un secondo/capacità vitale forzata (FEV1/FVC) al di sotto del limite inferiore di normalità o 0,7.
Circa un fumatore su 4 con FEV1 e FEV1/FVC nella norma mostrano enfisema alla Tac toracica.
I fumatori con funzione polmonare preservata e punteggio al test CAT (COPD Assessment Test) superiore a 10 sperimentano più frequentemente riacutizzazioni respiratorie rispetto a quelli con punteggio CAT<10.
Molti individui a rischio elevato con evidenza di alcune caratteristiche ricondubili alla Bpco non ricevono formalmente diagnosi di malattia sulla base dei criteri diagnostici correnti.
“Rispetto alla FVC – spiegano i ricercatori nell’introduzione allo studio – la capacità vitale lenta SVC potrebbe riflettere meglio la capacità vitale reale in presenza di malattia ostruttiva polmonare in ragione della possibile sottostima della FVC, che descrive il risultato delle compressione dinamica delle vie aeree respiratorie durante la manovra di espirazione forzata e il ridotto tempo di esalazione…”
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Fonte: “Bpco e spirometria: la capacità vitale lenta (SVC) utile per identificare pazienti a rischio elevato malattia”, PHARMASTAR