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Carcinoma uroteliale muscolo-invasivo, trattamento con nivolumab dimostra miglioramento sopravvivenza

I pazienti trattati con nivolumab dopo la chirurgia hanno quasi raddoppiato la sopravvivenza senza recidiva di malattia rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo. Con i risultati positivi dello studio CheckMate -274, nivolumab ha mostrato un beneficio in studi di fase 3 per quattro diversi tipi di tumori operabili in stadio iniziale. I dati dello studio CheckMate -274 presentati per la prima volta al Genitourinary Cancers Symposium 2021

15 FEB – Bristol Myers Squibb annuncia i risultati dello studio di fase 3 CheckMate -274, che ha mostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da malattia (DFS) con nivolumab nel trattamento adiuvante di tutti i pazienti randomizzati con carcinoma uroteliale muscolo-invasivo ad alto rischio trattato chirurgicamente, e nel sottogruppo di pazienti con espressione tumorale di PD-L1 ≥ 1%, raggiungendo entrambi gli endpoint primari dello studio.

CheckMate -274 è il primo studio positivo di fase 3 che ha valutato un trattamento immunoterapico nel setting adiuvante del carcinoma uroteliale muscolo-invasivo.

In tutti i pazienti randomizzati, nivolumab ha quasi raddoppiato il tempo medio vissuto senza recidiva di malattia, dimostrando una sopravvivenza mediana libera da malattia di 21,0 mesi rispetto a 10,9 mesi con placebo, con una riduzione del rischio del 30% (Hazard Ratio [HR] 0,70; intervallo di confidenza [IC] 98,31%: 0,54-0,89; p<0.001). Nei pazienti con espressione tumorale di PD-L1 ≥ 1%, nivolumab ha ridotto il rischio di recidiva di malattia o di morte del 47%, con una mediana di DFS non raggiunta con nivolumab rispetto a 10,8 mesi con placebo (HR 0,53; IC 98,87%: 0,34-0,84; p<0.001). Questi dati sono stati oggetto di una presentazione orale (Abstract #391) all’ASCO Genitourinary Cancers Symposium, che si è tenuto recentemente in modalità virtuale…”

Fonte: “Carcinoma uroteliale muscolo-invasivo. Trattamento adiuvante con nivolumab dimostra miglioramento sopravvivenza”, Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=92525