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Carcinoma prostatico metastatico – In studio di fase 3, nei pazienti sensibili agli ormoni il trattamento con apalutamide migliora la sopravvivenza complessiva

Presentati all’American Society of Clinical Oncology’s Genitourinary Cancers Symposium (ASCO GU), appena conclusosi, i risultati dell’analisi finale dello studio di fase 3 TITAN che hanno dimostrato un beneficio statisticamente significativo nella sopravvivenza complessiva (OS) dei pazienti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni (mHSPC), di apalutamide in combinazione con la terapia di deprivazione androgenica (ADT) in confronto a placebo più ADT. Al follow-up mediano di quasi quattro anni, il trattamento con apalutamide più ADT ha ridotto del 35 per cento il rischio di morte rispetto alla sola ADT (HR 0,65; p<0,0001)

Questo risultato conferma quanto rilevato durante la prima analisi dello studio TITAN nonostante il fatto che quasi il 40 per cento dei pazienti siano passati dal braccio con placebo a quello con apalutamide dopo l’apertura del cieco. Applicando la correzione per il crossover dei pazienti nel braccio placebo, il miglioramento del tasso di sopravvivenza complessiva aumenta ulteriormente, portando la riduzione del rischio di morte al 48 per cento (HR 0,52; p<0,0001).

Lo studio TITAN, inoltre, ha evidenziato un beneficio anche per altri endpoint, compresi il miglioramento della sopravvivenza libera da progressione secondaria (PFS2) (HR 0,62; p<0,0001) e il ritardo alla resistenza alla castrazione (HR 0,34; p<0,0001). Inoltre, la qualità della vita correlata alla salute (HRQoL), secondo il punteggio totale FACT-P (Functional Assessment of Cancer Therapy–Prostate), è stata mantenuta in entrambi i gruppi. La sicurezza di apalutamide, infine, si è mostrata in linea con gli studi precedenti. Gli eventi avversi osservati comprendevano rash cutaneo, fratture e cadute.

“I risultati finali dello studio TITAN consolidano quelli già noti, relativi all’analisi preliminare. Questo è un dato di chiara rilevanza clinica perché l’aggiunta di apalutamide alla deprivazione androgenica ha dimostrato anche a lungo termine un miglioramento della sopravvivenza complessiva. Il risultato è reso ancora più solido perché osservato nonostante circa il 40% dei pazienti del braccio di controllo abbia ricevuto apalutamide dopo la progressione. L’efficacia del trattamento è stata osservata anche in tutti i sottogruppi e si è riflessa anche in un evidente vantaggio negli endpoint secondari. Tutto questo con un profilo di sicurezza ormai consolidato che si è anche tradotto nel mantenimento della qualità di vita dei pazienti…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Carcinoma prostatico metastatico, apalutamide migliora la sopravvivenza complessiva nei pazienti sensibili agli ormoni”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//oncoemato/carcinoma-prostatico-metastatico-apalutamide-migliora-la-sopravvivenza-complessiva-nei-pazienti-sensibili-agli-ormoni-34640