Attività emotiva cerebrale e infarto miocardico acuto (IMA) – Studi si imaging ha trovato tra loro un legame diretto
“Per la prima volta, mediante imaging, un gruppo di ricercatori ha dimostrato in modo prospettico un legame meccanicistico tra l’attività emotiva cerebrale e il cuore in individui con infarto miocardico acuto (IMA), come riportato nei risultati di uno studio pubblicato sull’ “European Heart Journal”
Indagini eseguite mediante (18F-FDG) PET/CT
Attraverso indagini eseguite con 18F-fluorodeossiglucosio (18F-FDG) PET/CT imaging su pazienti con IMA, gli studiosi, guidati da Dong Oh Kang, del Korea University Guro Hospital di Seul. hanno scoperto che l’attività dell’amigdala cerebrale, l’infiammazione dell’arteria carotidea e l’ematopoiesi dei macrofagi erano tutte migliorate contemporaneamente e significativamente più attive di quelle del gruppo di controllo.
L’attività dell’amigdala, come marcatore di stress emotivo, è anche ben correlata con le misurazioni psicologiche dello stress emotivo cronico e dei sintomi depressivi presenti nei pazienti con IMA.
«Questi risultati sollevano la possibilità che l’attività neurobiologica associata allo stress sia collegata all’instabilità acuta della placca aterosclerotica attraverso l’attività aumentata dei macrofagi e potrebbe essere un potenziale bersaglio terapeutico per l’infiammazione della placca nell’AMI» scrivono Kang e colleghi.
Variata l’infiammazione carotidea e l’attività nell’amigdala e nel midollo osseo
La 18F-FDG-PET/CT è stata eseguita entro 45 giorni dall’AMI (media, 21 giorni) in 45 pazienti (età media, 60 anni) e in 17 soggetti di controllo abbinati per età…”
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Fonte: “Legame diretto tra stress cerebrale e instabilità di placca nell’infarto miocardico acuto. Prove dall’imaging”, PHARMASTAR