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Malattie rare – Anemia emolitica da deficit di piruvato chinasi (PK) eritrocitaria, in uno studio di fase III mitapivat centra obiettivo

Agios Pharmaceuticals ha riferito che dati di uno studio di Fase III dimostrano che mitapivat, un attivatore allosterico orale della piruvato chinasi (PK) dei globuli rossi, ha portato a riduzioni “significative e clinicamente significative” del carico trasfusionale in una coorte di pazienti trasfusi abitualmente e affetti da deficit di PK, un’anemia emolitica rara e debilitante

Sulla base dei risultati dello studio ACTIVATE-T, così come dei recenti dati positivi dello studio ACTIVATE in fase avanzata in pazienti che non ricevono trasfusioni regolari, Agios prevede di presentare mitapivat per l’approvazione negli Stati Uniti nel secondo trimestre e nell’UE a metà del 2021, con un potenziale lancio commerciale in entrambe le aree il prossimo anno.

Agios sta conducendo due trial clinici sull’impiego di mitapivat in questa malattia. Il primo è ACTIVATE, uno studio controllato con placebo condotto in pazienti che non necessitano di trasfusioni regolari. L’endpoint primario è la percentuale di pazienti che raggiungono un aumento costante dell’emoglobina superiore a 1,5 g/dL. Il secondo trial è ACTIVATE-T, una sperimentazione a braccio singolo su pazienti regolarmente trasfusi, con un endpoint primario di riduzione del carico trasfusionale.

Lo studio ACTIVATE-T
ACTIVATE-T ha arruolato 27 adulti con deficit di PK che avevano ricevuto almeno sei trasfusioni nelle ultime 52 settimane. Dopo un periodo di dose-escalation in cui i pazienti hanno iniziato con mitapivat 5 mg due volte al giorno, con due potenziali aumenti di dose a 20 mg due volte al giorno e 50 mg due volte al giorno per un massimo di 16 settimane, i soggetti sono stati poi messi su una dose fissa per altre 24 settimane.

L’endpoint primario dello studio era la riduzione del carico trasfusionale, definito come un calo del 33% o più nel numero di unità di globuli rossi trasfusi durante il periodo a dose fissa, rispetto al carico storico standardizzato a 24 settimane. Coloro che hanno interrotto lo studio prima di completare almeno 12 settimane di trattamento nel periodo a dose fissa sono stati considerati non rispondenti.

I risultati hanno mostrato che il 37% dei partecipanti allo studio ha raggiunto l’endpoint primario di riferimento, mentre il 22% è stato privo di trasfusioni durante la parte a dose fissa dello studio. Agios ha anche detto che il trattamento con mitapivat ha mostrato una riduzione del numero totale annualizzato di unità di globuli rossi trasfusi durante lo studio, rispetto al carico trasfusionale storico. L’azienda ha notato che il profilo di sicurezza di mitapivat era coerente con i risultati precedentemente riportati…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Anemia da deficit di PK, mitapivat centra obiettivo in studio di fase III”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//oncoemato/anemia-da-deficit-di-pk-mitapivat-centra-obiettivo-in-studio-di-fase-iii–34465