Tumore della prostata – L’intelligenza artificiale per medicina ad alta definizione
“Innovazioni più efficaci se il tumore è iniziale. Ritardare una diagnosi è più pericoloso del virus. Prof. Ottavio De Cobelli, Direttore del Programma Prostata e Trattamenti mininvasivi della prostata IEO, Professore Ordinario all’Università degli Studi di Milano: “Sarebbe disastroso se la paura del contagio si sommasse alla reticenza naturale dei maschi ad andare dall’urologo”
Milano, 16 novembre 2020 – L’Istituto Europeo di Oncologia annuncia strumenti innovativi contro il cancro della prostata, in occasione del mese internazionalmente dedicato a questo tumore: modelli virtuali della ghiandola, creati attraverso la realtà aumentata, per rendere più sicura e precisa la chirurgia robotica e una “firma radiomica”, basata sulla risonanza magnetica, per predire l’aggressività della malattia e decidere più precisamente il trattamento appropriato.
“Movember è particolarmente importante nell’anno del Covid – dichiara Ottavio De Cobelli, Direttore del Programma Prostata e Trattamenti mininvasivi della prostata IEO, Professore Ordinario all’Università degli Studi di Milano – Sarebbe disastroso se la paura del contagio si sommasse alla reticenza naturale dei maschi ad andare dall’urologo. Noi urologi ci uniamo con forza agli appelli contro la frenata degli screening oncologici: il tumore della prostata diagnosticato agli esordi ha alte probabilità di guarigione totale ed è curabile con trattamenti minimamente invasivi e terapie personalizzate che permettono di vivere a lungo, intensamente e bene. Addirittura chi scopre di avere lesioni minime ha così tante opzioni per tenere sotto controllo la malattia, da sentirsi confuso. Molti pazienti si trovano a peregrinare tra chirurghi, oncologi radioterapisti e specialisti sostenitori della sorveglianza attiva, cioè i controlli in assenza di trattamento”.
“Per questo in IEO abbiamo creato un team multidisciplinare che comprende ricercatori e medici esperti in tutte le discipline che insieme possono farsi carico dell‘uomo che si trova a gestire una diagnosi di cancro alla prostata. Ci riteniamo pionieri, ma crediamo che questo debba diventare lo standard: con strumenti e tecniche di dry lab (le immagini) e wet lab (le provette) riusciamo a offrire tutti i pazienti la medicina di precisione, vale dire il miglior trattamento possibile per ogni persona – spiega De Cobelli – Ad esempio per quanto riguarda la chirurgia robotica, attraverso la realtà aumentata, stiamo creando modelli virtuali della prostata del paziente da operare, per rendere l’intervento più sicuro dal punto di vista oncologico e più preciso dal punto di vista funzionale. Anche la scoperta della firma radiomica va nella direzione della massima precisione.”
La Radiomica è una disciplina di frontiera che, utilizzando l’intelligenza artificiale, esegue i calcoli e le elaborazioni necessarie per associare le immagini radiologiche ai dati relativi alla malattia del singolo paziente, che derivano dalle analisi istologiche, genetiche e persino dallo studio dell’ambiente e lo stile di vita della persona…”
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Fonte: “Intelligenza artificiale contro il tumore alla prostata: la firma radiomica per medicina ad alta definizione”,insalutenews