Tumori rari – Linfoma cutaneo a cellule T, nuove conferme per mogamulizumab
“Al congresso dell’Associazione Europea di Oncologia Dermatologica sono stati presentati i dati di un’analisi post hoc dello studio MAVORIC che ha raffrontato l’efficacia e la sicurezza di mogamulizumab rispetto a vorinostat sulla base della classificazione del livello di coinvolgimento del sangue nei pazienti, in pazienti adulti con micosi fungoide (MF) e sindrome di Sézary (SS), due sottotipi di CTCL
I dati hanno dimostrato che livelli più elevati di coinvolgimento del sangue da parte del tumore erano associati a migliori esiti nei pazienti trattati con mogamulizumab, rispetto a vorinostat.
La micosi fungoide (MF) e la sindrome di Sézary (SS) sono due sottotipi del CTCL, una forma rara di linfoma non Hodgkin (NHL), che può interessare la cute, il sangue, i linfonodi e i visceri. Nello studio MAVORIC, nel complesso, la sopravvivenza libera da progressione (Progression-Free Survival, PFS) valutata dallo sperimentatore era risultata essere significativamente maggiore nei pazienti trattati con mogamulizumab rispetto a quelli trattati con vorinostat, rispettivamente 7,7 mesi vs. 3,1 mesi (P<0,0001).1 Dalla stratificazione dei dati eseguita sulla base della classificazione del grado di coinvolgimento del sangue è emerso che la PFS è risultata essere significativamente maggiore per mogamulizumab rispetto a vorinostat nei pazienti con livelli più elevati di coinvolgimento del sangue, corrispondenti alle classificazioni del sangue B1 e B2.
Julia Scarisbrick, Consulente Dermatologa, autrice principale di questa analisi post hoc, ha dichiarato: “Nella MF e nella SS, la valutazione dello stadio della malattia è fondamentale per la prognosi, per stabilire il trattamento più appropriato e per l’esito. La valutazione del coinvolgimento a livello del sangue è parte integrante di questo processo di stadiazione. I dati evidenziano che mogamulizumab è più efficace nei pazienti MF e SS che manifestano coinvolgimento del sangue nel quadro della loro malattia. Il coinvolgimento del sangue è relativamente comune negli stadi più avanzati del CTCL e può essere presente anche nel 20% dei casi meno avanzati. Queste nuove informazioni potrebbero contribuire a migliorare la gestione clinica dei pazienti MF e SS ed evidenziano la necessità di un monitoraggio del sangue.”…”
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Fonte: “Linfoma cutaneo a cellule T , nuove conferme per mogamulizumab dal congresso europeo di oncologia dermatologica”, PHARMASTAR