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Carcinoma prostatico resistente alla castrazione metastatico (mCRPC) – Con olaparib cala il rischio di decesso

Il trattamento con il PARP-inibitore olaparib prolunga in modo statisticamente e clinicamente significativo la sopravvivenza globale (OS) rispetto a enzalutamide o abiraterone più prednisone negli uomini affetti da carcinoma prostatico resistente alla castrazione metastatico (mCRPC) con almeno una mutazione dei geni BRCA1, BRCA2, o ATM – geni coinvolti nella riparazione dei danni del DNA mediante il meccanismo della ricombinazione omologa (HRR) – e andati incontro a progressione dopo un precedente trattamento con un agente ormonale di nuova generazione (enzalutamide e/o abiraterone). Lo dimostrano i risultati finali dello studio di fase 3 PROfound, presentati durante un Presidential Symposium al Congresso virtuale della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) e contestualmente pubblicati sul New England Journal of Medicine

In particolare, il trattamento con olaparib si è associato a una riduzione del rischio di decesso del 31% rispetto a enzalutamide o abiraterone, nonostante una quota sostanziale di pazienti durante lo studio sia passata dal braccio di controllo a quello trattato con il PARP-inibitore.

«PROfound è il primo studio di fase 3 a dimostrare una rilevante efficacia clinica dei PARP inibitori in questo setting e pone le basi per l’adozione di un approccio basato sulla medicina di precisione, che auspichiamo permetterà, attraverso l’esecuzione di un test, di poter offrire un trattamento personalizzato anche ai pazienti affetti da tumore della prostata» ha dichiarato Giuseppe Procopio, coordinatore nazionale dello studio PROfound e responsabile dell’Oncologia Medica Genitourinaria della Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Sulla stessa linea il commento dell’autore che ha presentato i risultati, Joaquin Mateo, dell’Hospital Universitario Vall d’Hebron di Barcellona: «PROfound è il primo studio randomizzato a dimostrare in modo prospettico il miglioramento della sopravvivenza globale in un sottogruppo di pazienti con cancro alla prostata definito molecolarmente, il che pone le basi per l’implementazione di test genomici nella pratica clinica quotidiana».

I punti chiave dello studio PROfound
Patologia Carcinoma prostatico resistente alla castrazione metastatico (mCRPC)
Tipo di studio Studio multicentrico internazionale di fase 3, randomizzato, in aperto
Popolazione analizzata Pazienti con mCRPC con almeno una mutazione in uno tra 15 geni coinvolti nell’HRR, in progressione dopo una precedente terapia con farmaci ormonali di nuova generazione
N. di pazienti trattati 387
Trattamento valutato Olaparib verso enzalutamide o abiraterone (più prednisone)
Risultato principale OS mediana nella coorte con mutazioni di BRCA1/2 o ATM: 19,1 mesi vs 14,7 mesi
Riduzione del 31% del rischio di morte con olaparib (HR 0,69; IC al 95% 0,50-0,97; P = 0,02)
Messaggio chiave Nella popolazione analizzata, olaparib prolunga l’OS e riduce in modo significativo il rischio di morte rispetto a enzalutamide o abiraterone


Lo studio PROfound
Lo studio PROfound è un trial multicentrico internazionale, randomizzato e in aperto, nel quale si è valutato olaparib rispetto a enzalutamide o abiraterone più prednisone in pazienti con mCRPC già trattati in precedenza e con alterazioni in uno qualsiasi dei 15 geni con un ruolo diretto o indiretto nell’HRR che sono risultati associati alla risposta agli inibitori di PARP come olaparib…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore prostatico resistente alla castrazione, con olaparib rischio di decesso giù del 31%. #ESMO20”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//oncoemato/tumore-prostatico-resistente-alla-castrazione-con-olaparib-rischio-di-decesso-gi-del-31-esmo20-33514