Nevralgia del pudendo – Le terapie a disposizione dei malati
“È un dolore che insorge all’improvviso, che non sempre viene diagnosticato prontamente e spesso è trattato in modo improprio. Parliamo della nevralgia del pudendo causata da intrappolamento del nervo omonimo (PNE). Uno speciale di Aggiornamenti Clinici dell’AISD (Associazione Italiana Studio Dolore) ha indagato questa situazione che col tempo cronicizza e diventa alquanto disabilitante. Di seguito ci siamo focalizzati alla spiegazione del problema e ai trattamenti farmacologici e non che sono ad oggi utilizzati
Come forma di dolore è ascrivibile al dolore neuropatico, colpisce la regione del nervo pudendo, sia nel sesso maschile che femminile.
Come riportato nello speciale AISD, la nevralgia del pudendo può risultare da un danno meccanico o non meccanico. Il danno meccanico può essere dovuto a compressione o stiramento. Le cause non meccaniche annoverano ad esempio infezioni virali (HIV, herpes zooster), diabete mellito. Altre cause di nevralgia del pudendo sono: chirurgia pelvica, traumi, sport come il ciclismo a livello agonistico.
Si aggrava quando il paziente è seduto e si manifesta anche con indolenzimento o senso di formicolio localizzato associato spesso a fragilità o ad una disfunzione pelvica
Per quanto riguarda il trattamento bisogna innanzitutto evitare gli stimoli dolorosi come usare imbottitura adeguata per la sella nei ciclisti o interrompere l’attività e anche nella seduta normale come a lavoro se sedentario, bisogna adottare modifiche allo stile di vita per ridurre al minimo la seduta.
Riabilitazione
La riabilitazione occupa un posto molto importante nei pazienti in cui il dolore deriva da spasmi muscolari; in questo caso si possono eseguire esercizi specifici che comprendono ginnastica per il pavimento pelvico. La terapia fisica aiuta a rilassare i muscoli rilasciando le contratture.
Terapia farmacologica
C’è un’ampia gamma di farmaci utilizzati nella gestione del paziente: analgesici, miorilassanti e anticonvulsivanti (inclusi gabapentin e pregabalin) anche se non esistono studi specifici che ne hanno valutato l’efficacia in tale problematica.
Viene utilizzato anche il blocco del nervo pudendo attraverso l’infiltrazione di anestetico locale o steroidi in un’area che circonda il nervo. Il blocco può essere somministrato senza guida o con l’ausilio di ecografia, fluoroscopia o tomografia computerizzata (TC), quest’ultima è la più coerente.
Decompressione chirurgica, neuromodulazione e radiofrequenza pulsata
La decompressione chirurgica è considerata il miglior trattamento per la PNE. I quattro diversi approcci sono transperineale, transgluteale, transischiorettale e laparoscopia che aiutano a rimuovere la causa della compressione.
Come riportano gli autori, in un lavoro di Erdogru viene descritta una nuova tecnica (tecnica di Istanbul) di laparoscopia usando il lembo omentale in 27 pazienti. Circa l’80% dei pazienti ha avuto una riduzione del dolore di oltre l’80% dopo sei mesi…”
Fonte: “Rosario Luca Furnari e Antonella Biroli Sindrome da intrappolamento del nervo pudendo: overview. Dolore Aggiornamenti Clinici N 2/2020. Organo Ufficiale dell’AISD”
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“Nevralgia del pudendo, quali terapie abbiamo a disposizione?”, PHARMASTAR