Gotta – Grazie all’approccio ‘treat-to-target’ si ha riduzione rapida della deposizione cristalli acido urico visibile all’esame ecografico
“Nei pazienti affetti da gotta, un punteggio ecografico legato alla deposizione di cristalli dimostra come la terapia T2T con agenti ipouricemizzanti comporti una riduzione significativa di tutti i depositi di acido urico. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su ARD che suffraga i benefici di questa modalità di trattamento
Razionale e disegno dello studio
“Il gruppo OMERACT (The Outcome Measures in Rheumatology ultrasound) ha definito tre tipologie specifiche di deposizione di cristalli di acido urico: quelli con il segno del “doppio contorno”, ossia un’iperecogenicità lineare al di sopra della superficie della cartilagine articolare; i depositi tofacei che appaiono come aree iperecogene nebulose circondate da materiale ipoecogeno; gli aggregati di materiale – spiegano i ricercatori nell’introduzione allo studio”.
Pochi studi di dimensioni numeriche ridotte hanno mostrato come le deposizioni di cristalli individuate ecograficamente si riducano in modo graduale in termini dimensionali, per scomparire spesso del tutto in concomitanza con la somministrazione della terapia ipouricemizzante, e che le formazioni con il segno del “doppio contorno” sia maggiormente suscettibili a cambiamenti di sorta.
Per esaminare le localizzazioni più frequenti dei depositi di acido urico, l’estensione delle erosioni a livello delle prime articolazioni metatarsofalangee e la risoluzione di varie forme di cristalli di urato monosodico individuate per via ecografica in pazienti gottosi sottoposti a terapia ipouricemizzante secondo l’approccio T2T, i ricercatori hanno messo a punto uno studio osservazionale prospettico monocentrico che ha reclutato 209 pazienti consecutivi con un episodio recente di recidiva gottosa, avviati a trattamento T2T.
Tutti i partecipanti allo studio sono stati sottoposti a valutazione ecografica di articolazioni, tendini, entesi delle mani, dei gomiti, dei ginocchi, delle caviglie e dei piedi al basale e, successivamente, a distanza di 3, 6 e 12 mesi. Successivamente, i ricercatori si sono serviti di un sistema di classificazione a punteggio semiquantitativo (0-3) delle lesioni elementari – a “doppio contorno”, tofi e aggregati, per analizzare il tasso di deposizione di cristalli di acido urico nel corso del follow-up.
Risultati principali
Dai dati è emerso che i livelli sierici di acido urico si sono ridotti, passando da un valore medio di 500 µmol/l al basale a 312 µmol/l dopo12 mesi (P <0 ,001)…”
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Fonte: “Gotta, esame ecografico mostra riduzione rapida della deposizione cristalli acido urico grazie a trattamento treat-to-target”, PHARMASTAR