Scompenso cardiaco nelle persone diabetiche e non – Empagliflozin protegge sia il cuore che il rene
“Empagliflozin riduce il rischio di morte cardiovascolare o ospedalizzazione per scompenso cardiaco in pazienti con insufficienza cardiaca e ridotta frazione d’eiezione rispetto al placebo, indipendentemente dalla presenza di diabete. È questo il risultato dello studio “EMPEROR-Reduced”, presentato all’European Society of Cardiology (ESC) e pubblicato in contemporanea sul “New England Journal of Medicine”
In particolare, empagliflozin ha ridotto del 25% l’endpoint primario composito di mortalità cardiovascolare e ospedalizzazione per scompenso cardiaco in pazienti adulti con insufficienza cardiaca a ridotta frazione di eiezione, con e senza diabete.
Non solo. Empagliflozin ha anche significativamente ridotto del 30% le ospedalizzazioni iniziali e ricorrenti per scompenso cardiaco e ha rallentato in modo significativo il declino della funzionalità renale.
«L’insufficienza cardiaca è una condizione cardiovascolare devastante e debilitante. Non solo in quanto limita la qualità di vita, ma perché è una patologia progressiva che causa ricoveri ricorrenti e che si accompagna a una perdita della funzionalità renale» afferma Milton Packer, del Baylor Heart and Vascular Institute, primo autore dello studio.
«I risultati dello studio EMPEROR-Reduced dimostrano che, quando somministrato in pazienti adulti con insufficienza cardiaca a ridotta frazione di eiezione, empagliflozin riduce il numero dei ricoveri ospedalieri oltre a rallentare il declino della funzionalità renale. Questi risultati sono altamente significativi dal punto di vista statistico e clinicamente importanti» sottolinea Packard.
I benefici degli inibitori SGLT2
«Gli inibitori SGLT2 riducono il rischio di ospedalizzazione (dal 30 al 35% vs placebo) in pazienti indipendentemente dalla presenza o assenza di diabete ma sono necessarie più evidenze su questi farmaci in un ampio spettro di scompenso cardiaco, inclusi quelli con una frazione d’eiezione marcatamente ridotta»
Inoltre, sottolinea Packer, il rischio di progressione della malattia renale (inclusa l’insorgenza di morte renale o la necessità di dialisi o trapianto renale) era dal 35 al 50% inferiore tra i pazienti che hanno ricevuto inibitori SGLT2 rispetto a quelli tra coloro che hanno ricevuto il placebo…”
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Fonte: “Scompenso cardiaco, empagliflozin protegge il cuore e anche il rene. Nei diabetici e non #ESC2020”, PHARMASTAR