Tumori rari – Mieloma multiplo, passaggio di trattamento da da bortezomib a ixazomib permette efficace terapia a lungo termine
“Nei pazienti con mieloma multiplo non candidabili al trapianto di cellule staminali, il passaggio da un regime di trattamento contenente un inibitore del proteasoma somministrato per via parenterale, come bortezomib, a un regime basato su un inibitore del proteasoma orale come ixazomib, più lenalidomide e desametasone (IRd) permette di portare avanti una terapia prolungata basata su un inibitore del proteasoma, senza influire negativamente sulla sopravvivenza libera da progressione (PFS) e sulla qualità di vita. Lo dimostrano i risultati dello studio US MM-6, uno studio di ‘real life’ su pazienti rappresentativi della popolazione di pazienti con mieloma multiplo che si incontrano nella pratica clinica, negli Stati Uniti
I primi dati dello studio sono stati presentati di recente al congresso della European Hematology Association (EHA), che quest’anno si è svolto in forma virtuale a causa dell’emergenza Covid-19.
Nello studio, il passaggio al regime con bortezomib al regime basato ixazomib ha portato a un aumento del tasso di risposta complessivo (ORR) dal 62% al 70% e del tasso di risposta completa dal 4% al 26%.
Difficile portare avanti terapia a lungo termine con l’opzione iniettiva
Bortezomib e ixazomib facilitano la morte cellulare interferendo con la degradazione delle proteine di scarto e sono approvati dalle agenzie regolatorie per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo. Questi inibitori del proteasoma sono anche inclusi tra le opzioni raccomandate per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo non idonei al trapianto nei regimi indicati dal National Comprehensive Cancer Network (NCCN)…”
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Fonte: “Mieloma multiplo, switch da bortezomib a ixazomib permette terapia a lungo termine, efficace e senza impatto su qualità di vita. #EHA 2020”, PHARMASTAR