Sclerosi multipla – Studio osservazionale del mondo reale su pazienti trattati con ocrelizumab
“Pubblicato su “Neurology: Neuroimmunology & Neuroinflammation”, uno studio osservazionale del mondo reale condotto su pazienti con sclerosi multipla (SM) trattati con ocrelizumab, dimostra che tale trattamento può stabilizzare pazienti naive e pretrattati, indicando che ocrelizumab è un’opzione a seguito di potenti farmaci per la SM come natalizumab e fingolimod
«L’anticorpo umanizzato anti-CD20 ocrelizumab a cellule B è stato approvato per il trattamento della SM dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nel 2018 a seguito dei risultati positivi in studi di fase 3 per il decorso di malattia recidivante-remittente (RRMS) e progressivo primario (PPMS)» ricordano gli autori, guidati da Erik Ellwardt, dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza (Germania).
«L’attività patologica in corso, gli effetti collaterali di non tollerabilità o le preoccupazioni per la sicurezza (leucoencefalopatia multifocale progressiva [PML]) 10 sono possibili situazioni in cui un trattamento deve essere interrotto e “switchato” a un farmaco alternativo» proseguono.
«Il rischio cumulativo del riemergere dell’attività della malattia al 1° anno dopo l’interruzione del trattamento con natalizumab è stato stimato intorno al 45% (CI al 95% 0,41-0,49) e al 26% al mese 6 per fingolimod, rendendo necessario un rapido riavvio di un farmaco modificatore della malattia alternativo» aggiungono. In precedenza, uno studio retrospettivo svedese aveva dimostrato che il trattamento consecutivo con rituximab a seguito di natalizumab è sicuro e riduce al minimo il rischio di recidiva clinica (1,8% entro 1,5 anni).
«Finora» osservano Ellwardt «non sono disponibili dati per i benefici e il rischio del passaggio a ocrelizumab in seguito a natalizumab o fingolimod, il che giustifica questa analisi retrospettiva di dati del mondo reale, in assenza di potenziali prove di classe 1».
Focus sull’avvio di trattamento con l’anticorpo umanizzato anti CD-20
«Abbiamo raccolto retrospettivamente i dati dei pazienti che avevano ricevuto almeno 1 ciclo di trattamento (2 infusioni) di ocrelizumab in 3 grandi centri di neurologia. Sono state analizzate le caratteristiche dei pazienti, tra cui la premedicazione, il decorso della malattia clinica e gli effetti collaterali documentati» spiegano I ricercatori…”
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Fonte: “Sclerosi multipla stabilizzata da ocrelizumab in pazienti naive e pretrattati. Studio di vita reale”, PHARMASTAR