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Parkinson – La stimolazione cerebrale profonda non aumenta il rischio di demenza

“di Will Boggs

La stimolazione cerebrale profonda non aumenta il rischio di demenza nei pazienti con Malattia di Parkinson. Uno studio condotto anche dall’Università Cattolica del Sacro Cuore ha valutato la prevalenza e l’incidenza cumulativa della demenza a uno, cinque e 10 anni dopo stimolazione cerebrale profonda del nucleo subtalamico in 175 pazienti, rilevando una prevalenza inferiore a quella riportata in studi su pazienti affetti da Parkinson con la stessa durata della malattia 

(Reuters Health) – Secondo uno studio retrospettivo condotto anche dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, la stimolazione cerebrale profonda del nucleo subtalamico (STN-DBS) non sembra aumentare il rischio di demenza in pazienti con Malattia di Parkinson.

“I timori sull’accelerazione del deterioramento cognitivo dopo STN-DBS in pazienti con malattia di Parkinson (PD) in stadio avanzato non dementi prima dell’intervento chirurgico non sono supportati dai nostri risultati”, afferma Elena Moro del CHU Grenoble Alpes, in Francia, e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.”Pertanto, i medici dovrebbero considerare il valore di raccomandare un intervento chirurgico di DBS in pazienti con qualità della vita compromessa a causa di Malattia di Parkinson e senza un significativo deterioramento cognitivo”.

La STN-DBS contribuisce a controllare le complicazioni motorie nella PD in stadio avanzato, ma alcuni studi hanno suggerito che un intervento chirurgico di DBS potrebbe peggiorare la cognizione.

Moro e colleghi hanno valutato la prevalenza e l’incidenza cumulativa della demenza a uno, cinque e 10 anni dopo STN-DBS in 175 pazienti…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Parkinson. Stimolazione cerebrale profonda non aumenta il rischio di demenza”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=86995