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Tumori gastrointestinali – Appello dei pazienti su assistenza equa e di qualità in tutte le fasi della malattia

Favo con le principali Associazioni dei pazienti attive nel campo delle neoplasie di stomaco, colon-retto e pancreas e con il coinvolgimento di Aiom ha creato un Gruppo di Lavoro per richiamare l’attenzione sui molti bisogni clinici ancora non soddisfatti dei malati e sulla necessità di un accesso equo alle terapie in tutte le fasi di malattia, in particolare negli stadi metastatici

11 GIU – Tempi lunghi dell’iter diagnostico con conseguenti diagnosi tardive per la mancanza di metodi di screening per il tumore gastrico e del pancreas. E ancora, disomogeneità nella presenza delle strutture di cura di eccellenza sul territorio nazionale, diritti non sempre garantiti alla terapia del dolore, all’assistenza, nutrizionale, psicologica e all’inclusione sociale, scarsa attenzione alla continuità terapeutica-assistenziale ospedale-domicilio. But last not least, assenza di terapie per lo stadio metastatico, che rende ancora più fragili i pazienti nella fase avanzata della malattia, per i quali avere un tempo in più di vita, poco o tanto che sia, e di qualità diventa un bene prezioso.

Sono tanti gli ostacoli da affrontare per le persone affette da tumori gastrointestinali (stomaco, pancreas, colon-retto), neoplasie molto aggressive che costituiscono tre fra le prime 5 cause di morte oncologica nel nostro Paese. Difficoltà che si sono acuite durante l’emergenza pandemica che ha visto la sanità concentrata nella lotta al Covid-19 esponendo ad un rischio concreto di vedere sottovalutati o ignorati i bisogni dei pazienti più fragili come quelli affetti da cancro, in particolare quando la malattia è in fase avanzata.

Ecco quindi che Favo, la Federazione italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia, con il coinvolgimento delle principali Associazioni pazienti (Aig – Associazione italiana Gist, Associazione italiana malati di cancro (Aimac), Associazione italiana stomizzati (Aistom), Associazione di volontariato malati oncologici colon-retto (Amoc), Associazione Pierluigi Natalucci, Codice Viola, – Federazione italiana incontinenti e disfunzioni pavimento pelvico (Fincopp), My Everest, Net Italy, Oltre La Ricerca Vivere senza stomaco) e con l’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica, ha creato un Gruppo di Lavoro per analizzare i bisogni clinici ancora insoddisfatti dei pazienti con tumori gastrointestinali.

Obiettivo, definire le priorità di intervento per migliorarne l’assistenza e sensibilizzare Istituzioni e decisori politici sulla necessità di garantire una continuità terapeutica in tutte le fasi della malattia in modo equo e accessibile a tutti i pazienti con tumori gastrointestinali sull’intero territorio nazionale.

“Ad oggi i pazienti con tumori gastrointestinali non ricevono ovunque trattamenti equi e di qualità sia per quanto concerne le terapie che l’assistenza – afferma Francesco De Lorenzo, Presidente Favo – diagnosi tardive, differenze regionali nella presa in carico, poche terapie disponibili per il trattamento delle fasi avanzate, carenze nel supporto psicologico, nutrizionale e riabilitativo: è necessario dunque mettere a punto un approccio integrato e multidisciplinare con Pdta dedicati all’interno di Centri specializzati collegati alle reti oncologiche in grado di assicurare una presa in carico complessiva del paziente qualsiasi sia lo stadio in cui viene diagnosticata la malattia”.

Il massaggio è chiaro: bisogna puntare i riflettori sull’attuale condizione assistenziale di questi pazienti, molto spesso sottovalutata. Un appello raccolto dalle Istituzioni e dai decisori politici.
“Le istituzioni, nello specifico il Ministero della Salute, possono agire sollecitando le Regioni a selezionare i Centri di riferimento, obiettivo che in Italia può essere tranquillamente raggiunto come già avvenuto per le Breast Unit, ad esempio – afferma Pierpaolo Sileri, Viceministro della Salute – bisogna però che vengano identificati Centri ad alti volumi di attività, in grado di trattare patologie ad elevata morbilità e mortalità i cui trattamenti sono spesso gravati da serie complicanze; infatti, la scarsa esperienza di un Centro di cura accresce inevitabilmente il rischio di morte e di complicanze per il paziente”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumori gastrointestinali. “Necessaria un’assistenza equa e di qualità in tutte le fasi della malattia”. L’appello dei pazienti”, Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=86068

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