Malattie rare – Iperossaluria primitiva di tipo 1, in studio di fase 3 confermata efficacia di lumasiran
“Nello studio di fase 3 ILLUMINATE-A, condotto in pazienti con iperossaluria primitiva di tipo 1 (PH1), il farmaco sperimentale lumasiran, che agisce attraverso il meccanismo di RNA interference, ha raggiunto l’endpoint primario di efficacia e tutti gli endpoint secondari testati. I risultati completi dello studio sono stati presentati al meeting (virtuale) della European Renal Association-European Dialysis and Transplant Association (ERA-EDTA)
“I risultati dello studio ILLUMINATE-A mostrano che lumasiran è in grado di ridurre l’eccessiva produzione di ossalato, causa dell’insufficienza renale progressiva nei pazienti con PH1. La riduzione della produzione di ossalato epatico determina un beneficio clinico per i pazienti e ha il potenziale di cambiare il corso della malattia”, ha spiegato il Professor Jaap Groothoff, a capo del dipartimento di nefrologia dell’Emma Children’s Hospital di Amsterdam.
Risultati di efficacia
Nello studio ILLUMINATE-A, che ha arruolato 39 pazienti, lumasiran ha raggiunto l’endpoint primario di efficacia, ovvero la riduzione della concentrazione di ossalato urinario delle 24 ore al mese 6 (vs baseline) rispetto al placebo. Il farmaco ha raggiunto anche tutti gli endpoint secondari testati.
In particolare, nei pazienti con PH1, di età pari o superiore ai sei anni, con una velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) maggiore o uguale a 30 mL/min/1,73m2, il trattamento ha portato a una riduzione media del 65,4% della concentrazione di ossalato nelle urine rispetto al basale, con una differenza media del 53,5% rispetto al placebo (p=1,7 x 10-14).
La riduzione massima con lumasiran è stata del 76%, in linea con i risultati (75-76%) riportati negli studi di Fase 1/2 e Fase 2 open-label. Lumasiran ha anche dimostrato una riduzione media del 62,5% del rapporto tra ossalato nelle urine e creatinina nelle 24 ore, misura alternativa dell’escrezione di ossalato, rispetto al basale, con una differenza media del 51,8% rispetto al placebo (p=5,0 x 10-10). Al Mese 6, la maggioranza (21/25 – 84%) dei pazienti assegnati al trattamento con lumasiran ha raggiunto livelli di ossalato urinario pari o inferiori a 1,5 volte il limite superiore di normalità (1,5 x ULN = 0,77 mmol/24hr/1,73m2) (p=8,3×10-7).
Circa la metà (13/25 – 52%) dei pazienti trattati con lumasiran ha raggiunto livelli di ossalato urinari compresi nell’intervallo di normalità (inferiore o uguale a 0,514 mmol/24hr/1,73m2) (p=0,001). Al contrario, nessuno dei pazienti del braccio placebo ha raggiunto livelli di ossalato normali o quasi normali. Lumasiran ha portato ad una rapida e persistente riduzione dei livelli di ossalato plasmatico nei pazienti in cui tale valore al basale era pari o superiore a 1,5 volte il limite inferiore di riferimento; i pazienti trattati con lumasiran (N=23) hanno sperimentavano una riduzione di ossalato plasmatico del 39,8 contro lo 0,3% dei controlli (N=10) (p=2,9 x 10-8)…”
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Fonte: “Iperossaluria primitiva di tipo 1, conferme per lumasiran in fase 3”, PHARMASTAR