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Lupus eritematoso sistemico (LES) – Novità, dai criteri della diagnosi precoce alla remissione di malattia

“Il Lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia autoimmune e cronica, legata ad un’alterazione del sistema che produce autoanticorpi che possono interagire con le cellule dello stesso organismo. Questo meccanismo, potenzialmente, può portare a danno irreversibile a livello di diversi organi e tessuti. Si ricorda spesso che una diagnosi precoce di malattia è fondamentale per un suo controllo, evitando il possibile interessamento di molti organi e apparati

Ventiquattromila pazienti affetti da lupus nel nostro Paese; 79% la percentuale di pazienti affetti da Lupus eritematoso sistemico (LES) che lamentano un importante senso di affaticamento (fatigue); 89% quelli che presentano una ridotta capacità di socializzare e 52% i pazienti affetti dalla malattia che hanno perso il lavoro.

Dietro l’apparente aridità dei numeri si comprende l’impatto che questa malattia ha sulla vita dei pazienti che ne sono colpiti, limitando fortemente la loro qualità di vita.

Il Lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia autoimmune e cronica, legata ad un’alterazione del sistema che produce autoanticorpi che possono interagire con le cellule dello stesso organismo. Questo meccanismo, potenzialmente, può portare a danno irreversibile a livello di diversi organi e tessuti.

Si ricorda spesso che una diagnosi precoce di malattia è fondamentale per un suo controllo, evitando il possibile interessamento di molti organi e apparati. Ma è possibile, oggi, diagnosticare precocemente questa condizione e puntare ad una remissione di malattia senza danno d’organo?

Ne ha parlato il prof. Fabrizio Conti (Lupus Clinico, Policlinico Umberto I di Roma) nel corso di un webinar dal titolo “LES: non accontentarsi, Nuove prospettive per il paziente e per il medico” tenutosi all’approssimarsi del 10 maggio, giornata mondiale del Lupus, un’occasione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla malattia e di presentazione delle novità della ricerca scientifica nella gestione e nel trattamento di questa malattia.

L’evoluzione dei criteri di diagnosi del lupus
Negli ultimi 70 anni la prognosi dei pazienti con LES è significativamente migliorata. E questo si deve sia alla possibilità da parte dei clinici di formulare una diagnosi più precocemente (o di casi meno severi). Poi è stato anche grazie alle migliori possibilità terapeutiche e ad una maggiore attenzione sulle frequenti comorbidità presenti in questa malattia, soprattutto dal punto di vista CV.

“Per quanto riguarda la diagnosi precoce di malattia – spiega il prof. Conti – sono stati di ausilio ai clinici, negli ultimi decenni, i criteri messi a punto dalle diverse società scientifiche. In particolare, quelli dotati di maggiore sensibilità e specificità, seppur nati per arruolare gruppi omogenei di pazienti nei trial clinici, si sono rivelati utili al clinico nel conforto di una diagnosi di malattia spesso piuttosto difficile”.

I criteri congiunti ACR/EULAR per il lupus del 2017, pubblicati nel 2019 (1), prevedono un criterio di ingresso per poter formulare una diagnosi e classificare il paziente affetto da lupus: la positività al test di immunofluorescenza indiretta HEp-2 per la presenza di ANA (anticorpi antinucleari), con un titolo  ≥1:80 oppure ad un test equivalente (nelle sedi dove non è possibile eseguire test di immunofluorescenza)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Lupus, le novità dalla diagnosi precoce alla remissione di malattia”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/lupus-le-novit-dalla-diagnosi-precoce-alla-remissione-di-malattia–32266