Coronavirus – Risulta elevato il rischio di co-infezioni con altri agenti patogeni respiratori
“Una diagnosi di infezione da agente patogeno respiratorio diverso da SARS-CoV-2 non esclude del tutto la possibilità di una coinfezione con il nuovo Coronavirus. Questo il responso derivante dalla lettura dei dati di una casistica Usa, pubblicati sotto forma di comunicazione breve di ricerca (letter) su JAMA
“I primi report provenienti dal focolaio epidemico cinese suggerivano che la coinfezione con altri patogeni respiratori fosse un evento raro – scrivono i ricercatori -. Questo poteva suggerire una possibile esclusione di positività all’agente responsabile di Covid-19”.
“Su questi presupposti i Centri Usa per il controllo e la prevenzione delle malattia (CDC) hanno subito raccomandato di sottoporre a test i pazienti con sintomatologia respiratoria per la presenza di altri agenti patogeni respiratori proprio al fine di poter escludere, con una certa ragionevolezza, la diagnosi di Covid-19, in mancanza di test per SARS-CoV-2 ampiamente disponibili”.
Nello studio appena pubblicato, si è voluta verificare la fondatezza di questo assunto: a tal scopo, nel corso del mese di marzo (dal 3 al 25 marzo), i ricercatori hanno sottoposto a tampone nasofaringeo per la presenza di SARS-CoV-2 e altri agenti patogeni respiratori (virus dell’influenza A e B, virus respiratorio sinciziale, coronavirus diversi da SARS-CoV-2, adenovirus, virus parainfluenzali, rinovirus, enterovirus, infezione da C. pneumoniae e M. pneumoniae) pazienti con sintomatologia respiratoria (tosse, febbre, dispnea), afferiti presso diversi centri dislocati nel nord della California.
I risultati
Su 1.217 tamponi effettuati su 1.206 pazienti, 116 (pari al 9,5%) sono risultati positivi a SARS-CoV-2 e 318 (pari al 26,1%) ad uno o più agenti patogeni diversi da SARS-CoV-2.
In 24 tamponi su 116 positivi al nuovo Coronavirus è stata documentata la positività ad un altro patogeno respiratorio tra quelli sopra indicati (20,7%) vs. 294 tamponi su 1.011 negativi a SARS-CoV-2 (26,7%; differenza percentuale: 6%; IC95%: -2,3; +14,3).
Gli agenti co-infettanti più frequenti erano rappresentati da rhinovirus/enterovirus (6,9%), virus respiratorio sinciziale (5,2%) e coronavirus differenti da SARS-CoV-2 (4,3%). A questo proposito, i ricercatori hanno notato che le differenze nei tassi di agenti patogeni diversi da SARS-CoV-2 tra i tamponi positivi rispetto a quelli negativi al nuovo Coronavirus non hanno raggiunto la significatività statistica…”
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Fonte: “Covid-19, il rischio di co-infezioni con altri agenti patogeni respiratori è elevato”, PHARMASTAR