Ictus cerebrale – Fattore tempo determinante per ridurre mortalità, complicanze e disabilità
“Nel trattamento dell’ictus ischemico, la Stroke Unit dell’ospedale di Terni punta su protocollo che accorci i tempi pre-ospedalieri. Trasporto in ospedale e fase diagnostica della fase acuta vanno coordinati per garantire, nel minor tempo possibile, il trattamento combinato di trombolisi endovenosa e trombectomia meccanica intra-arteriosa
Terni, 14 gennaio 2020 – La variabile tempo è determinante nel trattamento dell’ictus ischemico, per questo il team della Stroke Unit dell’ospedale di Terni, l’unità di terapia sub-intensiva dedicata all’ictus cerebrale che opera nell’ambito della struttura di Neurologia diretta dal dottor Carlo Colosimo, per il 2020 si è posta l’obiettivo di ottimizzare tutto il percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale dell’ictus tramite il coordinamento con la rete territoriale nella fase pre-ospedaliera.
Accorciare le tempistiche anche nella fase del trasporto in ospedale significa, infatti, ridurre le complicanze e gli esiti clinici, poiché nelle primissime ore dall’insorgenza dell’ischemia è possibile sottoporre il paziente a trattamenti in grado di riattivare il flusso ematico nell’area encefalica in sofferenza, in modo da ripristinare una normale funzione e permettere, quindi, il recupero clinico del paziente.
In particolare, presso l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni da alcuni anni è attivo un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (PDTA) nato dalla collaborazione multidisciplinare di neurologi, medici dell’emergenza, neuroradiologi, radiologi interventisti, fisiatri, neurochirurghi e medici di laboratorio, che permette al paziente giunto in ospedale per un ictus ischemico di essere candidato al trattamento combinato di trombolisi endovenosa e trombectomia meccanica intra-arteriosa che è strettamente tempo-dipendente.
È quindi necessario che la fase pre-ospedaliera (trasporto in ospedale) e la fase diagnostica della fase acuta (clinica, laboratoristica e strumentale) si svolgano in maniera coordinata affinché il paziente possa essere trattato nel minor tempo possibile. La trombolisi endovenosa è praticata dal neurologo in Stroke Unit o già in Pronto Soccorso, mentre la trombectomia meccanica viene effettuata in sala angiografica dall’equipe dei radiologi interventisti, attivi 24 ore su 24 con reperibilità notturna e festiva.
“Nel 2018 e 2019 – spiega il dott. Franco Costantini, dirigente neurologo all’ospedale di Terni – il numero di persone trattate con le terapie della fase acuta è cresciuto esponenzialmente, superando nel biennio la quota di 120…”
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Fonte: “Ictus cerebrale: determinante il fattore tempo per ridurre mortalità, complicanze e disabilità”, insalutenews
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