Asma – Nuovi studi documentano rinnovato interesse per doxofillina
“Due nuovi studi, presentati sotto forma di poster nel corso dell’edizione 2019 del congresso ERS a Madrid, hanno fornito nuovi dati a favore dell’impiego di doxofillina, una xantina di sintesi italiana (1984) dotata sia di proprietà broncodilatatrici che antinfiammatorie, con una finestra terapeutica migliore rispetto alle xantine convenzionali come la teofillina
Questa “seconda giovinezza” del farmaco, deriva dal rinnovato interesse che il mondo degli specialisti in malattie respiratorie sta mostrando in ragione della scoperta di nuovi indizi sul meccanismo d’azione che suggeriscono nuove e interessanti applicazioni cliniche, oltre all’attuale impiego (per ora) autorizzato.
Qualche informazione sulla farmacologia di doxofillina
L’azione broncodilatatrice di doxofillina deriva della teofillina, dalla quale differisce per contenere un gruppo dioxalano nella posizione 7. La nuova xantina, inoltre, non ha attività inibitoria sulle fosfodiesterasi (PDE), né modifica nessuna isoforma dell’enzima HDAC (istone deacetilasi, un enzima di particola-re importanza nello spegnimento dei processi di trascrizione genica dei mediatori di infiammazione). Se, dal punto di vista clinico, doxofillina e teofillina sono assolutamente sovrapponibili, in quanto la doxofillina induce la stessa broncodilatazione indotta dalla teofillina, le due molecole, al contrario, mostrano un profilo di sicurezza estremamente differente, dovuto ad una ridotta affinità di doxofillina per i recettori A1 e A2 dell’adenosina (non rilevata, invece, con l’altra molecola).
Ciò si traduce, in primis e a livello cardiaco, in una riduzione del rischio di attività aritmogena. Non solo: la ridotta affinità recet-toriale per i recettori adenosinici osservata con doxofillina si traduce in un’assenza di attività epilettogena (documentata, invece, con teofillina a dosaggi plasmatici neanche troppo elevati). Da ultimo, la doxofillina non viene metabolizzata dal sistema citocromo P450 (a differenza di teofillina): ciò si traduce in un vantaggio importante, in quanto le concentrazioni plasmati-che di doxofillina non sono modificate da interazioni con altri farmaci e con gli alimenti come, invece, si riscontra con la te-ofillina. Pertanto la doxofillina può essere usata con sicurezza in politerapie anche complesse.
Gli studi clinici presentati all’ERS
Primo studio: conferme di efficacia e la sicurezza a lungo termine di doxofillina nell’asma (1).
Noto con l’acronimo LESDA (the Long-term clinical trial on the Efficacy and Safety profile of Doxofylline in Asthma), questo trial clinico multicentrico in aperto, di fase 3, aveva sottoposto 309 pazienti asmatici adulti a trattamento con doxofillina t.i.d per un anno al fine di verificare l’efficacia e la sicurezza d’impiego del farmaco in questi pazienti. L’efficacia della terapia è stata valutata mediante esecuzione periodica di test di funzione polmonare e previa raccomandazione fatta dagli sperimentatori ai pazienti di tenere traccia degli eventi asmatici occorsi e dell’impiego di salbutamolo come farmaco d’emergenza a cadenza mensile…”
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Fonte: “Asma, nuove analisi documentano rinnovato interesse per doxofillina #ERS2019”, PHARMASTAR