Tumori – 4 punti per garantire l’accesso ai farmaci innovativi a tutti i pazienti
“A stilare il documento di posizione sono stati gli esperti del Workshop di Economia e Farmaci dell’Università Cattolica di Roma insieme a tutti gli attori di sistema, dagli economisti agli oncologi, dai farmacologi ai clinici alle associazioni pazienti
Roma – Un documento di posizione in 4 punti rivolto alle istituzioni interessate per mutare la situazione italiana, ancora per certi aspetti arretrata rispetto agli altri paesi europei, sui farmaci innovativi oncologici, molecole costose ma in alcuni casi imprescindibili.
A stilare il documento di posizione sono stati gli esperti del Workshop di Economia e Farmaci dell’Università Cattolica insieme a tutti gli attori di sistema, dagli economisti agli oncologi, dai farmacologi ai clinici alle associazioni pazienti. Obiettivo, rendere accessibili a tutti e in tempi rapidi i farmaci innovativi, neutralizzando ritardi burocratici che mettono a rischio la vita dei pazienti. Infatti, sebbene sia recente la notizia del via libera alla riconferma e al rifinanziamento del fondo per i farmaci innovativi per il triennio 2020-2023, secondo gli esperti presenti al convegno ancora c’è molto da fare per garantire i migliori percorsi di gestione e di accesso.
Il documento è stato presentato in occasione del I Workshop di Economia e Farmaci in Immuno-Oncologia – WEF IO 2019 tenutosi oggi a Roma presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani e propone alcune azioni nell’ambito della gestione degli innovativi oncologici: in primis è necessario, specie quando questa terapia rappresenta la migliore cura disponibile per un dato tumore (come ad esempio nei pazienti con melanoma avanzato senza mutazioni di BRAF), garantire le risorse necessarie all’erogazione e, nello stesso tempo, la sostenibilità di sistema. Per tutto questo (e per i nuovi farmaci in arrivo) è necessario mantenere separati i due fondi ad hoc: quello riservato ai farmaci innovativi e quello riservato agli innovativi oncologici.
Inoltre è necessario garantire l’accesso dei pazienti alle combinazioni terapeutiche che si sono dimostrate efficaci, valutando modelli di rimborso basati sul valore specifico della terapia (es. l’immuno-combinazione dimostrata molto attiva nel melanoma: 16 paesi europei a partire dal 2016 già rimborsano questa combinazione, mentre solo una regione italiana ha istituito un fondo ad hoc).
Il Workshop di Economia e Farmaci (WEF) nell’ambito delle varie aree terapeutiche affrontate, costituisce una occasione di confronto per sollecitare posizioni politiche basate sulle evidenze scientifiche, spiegano i responsabili scientifici prof. Americo Cicchetti, Direttore Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS), Ordinario di Organizzazione Aziendale, Università Cattolica del Sacro Cuore, e il prof. Antonio Gasbarrini, Ordinario di Gastroenterologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, e direttore dell’Area di Medicina Interna e Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma.
Pertanto un gruppo affiatato di lavoro multidisciplinare che include clinici, farmaco-economisti, farmacologi, bioeticisti e pazienti, studia le patologie a più elevato impatto sulla spesa sanitaria, per valutarne le diverse dimensioni cliniche, economiche e sociali e fornire alle Istituzioni le evidenze necessarie a prendere decisioni solide e condivise…”
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Fonte: “Oncologia, 4 punti per garantire l’accesso ai farmaci innovativi a tutti i pazienti”, insalutenews