Memoria dei luoghi – Scoperti i neuroni che si attivano, sono della regione cerebrale della corteccia entorinale
“La regione cerebrale della corteccia entorinale possiede neuroni che si attivano in modo specifico quando il soggetto occupa una posizione dello spazio associata a esperienze personali del passato
Nel cervello umano, singoli neuroni si attivano quando si richiamano alla memoria specifici ricordi legati ai luoghi. Lo ha dimostrato per la prima volta uno studio pubblicato su “Nature Neuroscience” da Joshua Jacobs della Columbia University a New York e colleghi di altri istituti statunitensi.
L’obiettivo della ricerca era trovare una connessione tra la memoria dichiarativa, quella che permette di ricordare l’indirizzo della propria abitazione o i nomi di amici e parenti, e la cognizione spaziale, cioè la capacità di orientarsi nello spazio. Quest’ultima si deve a specifiche cellule della regione della corteccia entorinale, i cosiddetti neuroni GPS, che attivandosi, formano una sorta di mappa che riproduce gli spostamenti del soggetto nello spazio bidimensionale. Questa scoperta fondamentale è valsa a John O’ Keefe, May-Britt Moser ed Edvard Moser il Nobel per la Medicina nel 2014, ma lasciava ancora una zona d’ombra inesplorata su come il cervello collega la memoria delle proprie esperienze personali alla rappresentazione dello spazio.
Jacobs e colleghi hanno coinvolto pazienti affetti da gravi forme di epilessia resistenti ai farmaci trattati con stimolazioni elettriche invasive. Questo ha dato agli autori un’opportunità unica di misurare, mediante elettrodi, l’attività di singoli neuroni mentre i soggetti erano impegnati in alcuni test di orientamento nello spazio con l’ausilio della realtà virtuale.
Inizialmente, gli strumenti hanno identificato i neuroni che si attivavano sempre quando i pazienti si muovevano tra posizioni specifiche, indipendentemente dalla loro memoria. “Questi neuroni sembravano occuparsi solo della posizione nello spazio della persona, come un puro GPS”, ha commentato Salman E. Qasim, autore principale dello studio.
I ricercatori hanno però scoperto anche altri neuroni che si attivavano soltanto quando i soggetti si trovavano in posizioni rilevanti per i ricordi che stavano richiamando in quello specifico momento: l’associazione era così specifica che gli autori potevano dedurre il ricordo sulla base dell’attività neuronale.
“Il nostro studio dimostra che i neuroni umani tengono traccia delle esperienze che stiamo richiamando volontariamente alla memoria e possono cambiare i loro schemi di attività per differenziare i ricordi..”
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Fonte: “Scoperti i neuroni per la memoria dei luoghi”, Le Scienze
Tratto da: https://www.lescienze.it/mind/2019/11/12/news/neuroni-4610814/