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Tumore al seno, Lombardia – Rimborso dei test genomici

L’introduzione di specifiche indagini permette di prevedere se la chemioterapia sarà più o meno efficace a seconda dell’espressione di determinati geni. Uno studio condotto nella regione nel 2018 ha dimostrato la possibilità di evitare la chemioterapia nel 50% dei casi. Gli effetti? Meno tossicità a carico delle pazienti e risparmio di risorse. *IN COLLABORAZIONE CON GENOMIC HEALTH ITALIA

Chemioterapia sì, chemioterapia no. In base all’espressione di specifici geni, identificati nel tessuto tumorale delle pazienti affette da cancro al seno, è oggi possibile prevedere se un trattamento sarà più o meno in grado di ridurre i rischi di recidiva. Ciò consente ai medici di orientarsi verso terapie più mirate e cure più efficaci, consentendo ai sistemi sanitari un risparmio e un’ottimizzazione di risorse.

L’esempio della Regione Lombardia

L’ha capito la Regione Lombardia che da settembre scorso ha aperto ai test genomici per il tumore al seno, aprendo ulteriormente la strada alla medicina di precisione. Una recente delibera ha infatti inserito i test genomici nel Nomenclatore tariffario regionale, autorizzandone di fatto la rimborsabilità per le pazienti con tumore alla mammella positivo ai recettori ormonali (HR+) in stadio precoce, che hanno requisiti specificati da parametri predeterminati. Prima di arrivare a questa decisione nel 2018 in Regione Lombardia è stato effettuato uno studio prospettico per valutare gli effetti dell’impiego di un test di profilazione genomica in una popolazione di pazienti, afferenti a quattro grossi ospedali della regione. Lo studio denominato BONDx (in corso di pubblicazione) ha previsto l’utilizzo del test fornito alle pazienti osservate grazie al supporto di Genomic Health. l’azienda americana che l’ha sviluppato.

Test genomici, le evidenze scientifiche

“Lo studio BONDx – spiega Carlo Alberto Tondini, Direttore dell’Unità di Oncologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – è effettuato su donne affette da un tumore della mammella del tipo ormono-sensibile in stadio iniziale – 400 pazienti in Lombardia con e senza interessamento dei linfonodi nell’arco del 2018, operate e selezionate dall’oncologo per ricevere una chemioterapia ritenuta protettiva del rischio di ricaduta. Dopo l’esecuzione del test, lo scenario si è notevolmente modificato ed è stato possibile osservare un cambiamento significativo della scelta di cura con una riduzione netta di circa il 50% del ricorso alla chemioterapia. Proiettando questi risultati a livello regionale, si è calcolato che l’utilizzo del test consente di risparmiare circa mille chemioterapie l’anno nella sola regione Lombardia.

Ne deriva una diminuzione del ricorso alla chemioterapia (che sarebbe inefficace in queste pazienti) evitando le relative tossicità. Infine, va considerato il risparmio sul costo complessivo dei trattamenti”. In proposito, un’analisi di costo efficacia e budget impact – presentata recentemente nel congresso della Società Italiana di HTA e condotta in collaborazione con il Dipartimento di Scienze farmacologiche dell’Università di Pavia e gli specialisti di S.A.V.E (Studi analisi valutazioni economiche, Health Economics & Outcomes Research) – ha dimostrato un significativo risparmio annuale per paziente, nel caso in cui, per risolvere i dubbi terapeutici, sia utilizzato il test rispetto ai metodi tradizionali.

Effetto domino in Italia?

Questi dati, oltre a quelli della letteratura internazionale presentati dalla comunità scientifica ai vertici regionali e attentamente valutati da una commissione di esperti, hanno determinato la scelta della Regione Lombardia, che segue l’esempio di altri Paesi europei, quali Gran Bretagna, Germania, Irlanda, Spagna, Grecia e Francia (dove l’impiego dei test genomici è sostenuto dai fondi per la diagnostica innovativa). Nel resto d’Italia (fatte salve alcune realtà locali), la prescrizione del servizio è effettuata dietro richiesta dell’oncologo e sulla base delle esigenze cliniche solo per le pazienti in grado di coprirne i costi (direttamente o attraverso assicurazioni private). La delibera Lombarda però potrebbe facilitare il superamento delle differenze in termini di accesso ai test genomici…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “La Lombardia rimborsa i test genomici per il tumore al seno”, ABOUTPHARMA

Tratto da: https://www.aboutpharma.com/blog/2019/11/08/la-lombardia-rimborsa-i-test-genomici-per-il-tumore-al-seno/