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Mesotelioma pleurico – Le prime linee guida congiunte europee

Scritte a più mani da quattro società scientifiche europee, le nuove linee guida differiscono in vari punti da quelle americane dell’ASCO, licenziate appena un anno fa, a cominciare dalla minore invasività dei trattamenti chirurgici. Il mesotelioma continua tuttavia a rappresentare un grande problema nel mondo (sono solo 55 i Paesi che hanno bandito l’uso dell’amianto) e in Italia, dove non ha ancora raggiunto il picco di incidenza, visto che la latenza di comparsa, dopo l’esposizione all’asbesto supera i 20-25 anni. A colloquio con il professor Giuseppe Cardillo, uno dei maggiori esperti mondiali sull’argomento

Il 30 settembre a Madrid, al congresso della European Respiratory Society (ERS), e il 3 ottobre a Lisbona , al congresso della European Association for Cardio-Thoracic  Surgery ( EACTS) si è tenuta la presentazione ufficiale delle prime linee guida europee congiunte per il trattamento del mesotelioma pleurico maligno.

A redigerne il testo, una task force di 30 ricercatori  (pneumologi, oncologi, chirurghi toracici, radioterapisti e patologi), facenti capo a 4 società scientifiche multi-disicplinari (ERS, EACTS, European Society of Thoracic Surgeons – ESTS e European Society for Radiotherapy – ESTRO), coordinata anche da Giuseppe Cardillo, direttore della Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma,  al quale è stata affidata la presentazione delle linee guida europee sia al congresso ERS, che a quello dell’ EACTS.

Il mesotelioma è una malattia rara (1.800 casi l’anno in Italia), ma è ben noto il suo rapporto causale con l’esposizione professionale all’amianto (asbesto).  In alcune aree geografiche italiane (Casale Monferrato, Trieste, Genova), definite per questo ‘hotspot’ dagli addetti ai lavori) si riscontra un’incidenza particolarmente elevata di questi tumori.

“Il meccanismo cancerogeno delle fibre di asbesto – spiega il professor Giuseppe Cardillo – è legato alle loro dimensioni, che consentono di raggiungere bronchioli terminali e alveoli, alle loro proprietà fisiche e alla loro persistenza nell’organismo, ma la patogenesi del mesotelioma non è ancora del tutto chiara. Purtroppo anche se in Italia l’impiego dell’amianto è vietato dal 1992, dato che la latenza dall’esposizione all’amianto allo sviluppo della malattia è di circa 25-40 anni, il picco di incidenza del mesotelioma non è stato ancora raggiunto.  La situazione mondiale è allarmante: l’impiego dell’asbesto è attualmente bandito solo in 55 Paesi del mondo; secondo l’OMS, 125 milioni di lavoratori sono attualmente ancora esposti all’amianto”.

A preoccupare sono anche i dati di sopravvivenza del mesotelioma: in Italia appena l’8,5 per cento dei pazienti sopravvive a 5 anni. Per avere un termine di paragone, la sopravvivenza a 5 ani del tumore del polmone è del 15,8 per cento, quella del cancro del colon-retto del 66 per cento e quella del tumore della mammella dell’87 per cento.

“Un dato importante sottolineato da questa nuova edizione dalle linee guida – afferma il professor Cardillo – è che oggi l’intervento di pleuro-pneumonectomia (ovvero l’asportazione di polmone, pleura, diaframma e pericardio) non viene più consigliato per il trattamento del mesotelioma pleurico. Questa specifica raccomandazione differenzia le linee guida europee dal quelle pubblicate circa un anno fa dall’ASCO (American Society of Clinical Oncology)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Mesotelioma pleurico: arrivano le prime linee guida congiunte europee”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=78318