Antibiotico resistenza – Cademecum con le 7 mosse per contrastarla
“Intensificazione dei controlli, uso prudente degli antibiotici, sviluppo sistemi sorveglianza attiva, aumento coperture per vaccini antinfluenzale e test microbiologici nelle cure primarie. Queste alcune delle azioni suggerite dalla Siti per fermare l’impatto della resistenza antimicrobica che in Italia fa oltre 10mila morti l’anno
Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, capacità acquisita da ceppi di microorganismi di resistere all’effetto di farmaci antibiotici in precedenza efficaci, riveste interesse crescente per i sistemi sanitari di tutto il mondo. Il fenomeno è in espansione, e pone di continuo nuove sfide, determinate dall’insorgenza e diffusione di super bugs con nuovi meccanismi di resistenza, innescando problemi sia di ordine clinico, che per la sanità pubblica.
Si stima che la resistenza agli antibiotici sia responsabile nel mondo di circa 700.000 decessi ogni anno, con un trend in crescita che potrebbe raggiungere, in assenza di provvedimenti efficaci e coordinati, i dieci milioni nel 2050, secondo quanto riportato dal Interagency Coordination Group (IACG) on Antimicrobial Resistance, istituito da ONU e OMS nel 2016, nel rapporto pubblicato ad aprile 2019.
“Anche se l’antibiotico-resistenza costituisce un problema globale, le differenze epidemiologiche tra i vari Paesi sono rilevanti – spiega Fabrizio Gemmi, Presidente della sezione regionale SItI della Toscana -, e sono determinate dalle diverse politiche di uso degli antibiotici (in clinica, medicina veterinaria e in agricoltura) e dall’estensione e intensità delle pratiche di infection control. Inoltre – prosegue Gemmi -, tenuto conto che la resistenza antimicrobica può estendersi con lo spostamento di persone e animali o con gli scambi di alimenti o altri possibili veicoli, è necessario che siano coordinati gli sforzi a livello continentale e mondiale”…”
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Fonte: “Antibiotico resistenza. Dalla Società d’Igiene un vademecum con le 7 mosse per contrastarla”, Quotidiano sanità
Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=77907