Malattie rare – Fibrosi polmonare idiopatica (IPF), in fase 2 pamrevlumab centra obiettivi efficacia e sicurezza
“I risultati di uno studio di fase 2, presentato in occasione del congresso ERS di Madrid e contemporaneamente pubblicato sulla rivista The Lancet Respiratory Medicine, hanno documentato la capacità di pamrevlumab, anticorpo anti-CTGF somministrato endovena, di ridurre la perdita della funzione polmonare in pazienti con IPF a 48 settimane, insieme ad un buon profilo di safety. Se confermati in fase 3, questi risultati aprono interessanti prospettive di ampliamento delle opzioni terapeutiche disponibili per il trattamento di questi pazienti
Ma la ricerca farmacologica non conosce soste e le molecole candidabili alla registrazione per l’indicazione al trattamento della IPF non mancano e sono promettenti.
Una di queste è rappresentata da pamrevlumab, un anticorpo monoclonale interamente umano, sviluppato dalla biotech americana FibroGen. Il farmaco agisce inibendo il fattore di crescita del tessuto connettivo (CTGF), una proteina che stimola la deposizione di tessuto fibrotico, comune nella fibrosi cronica e nelle patologie proliferative caratterizzate da una cicatrizzazione persistente ed eccessiva che può condurre alla disfunzione dell’organo e alla sua insufficienza.
I risultati di uno studio di fase 2, presentato in occasione del congresso ERS di Madrid e contemporaneamente pubblicato sulla rivista The Lancet Respiratory Medicine (1), hanno documentato la capacità di questo anticorpo anti-CTGF, somministrato endovena, di ridurre la perdita della funzione polmonare in pazienti con IPF a 48 settimane, insieme ad un buon profilo di safety.
Se confermati in fase 3, questi risultati aprono interessanti prospettive di ampliamento delle opzioni terapeutiche disponibili per il trattamento di questi pazienti.
Lo studio
PRAISE, questo il nome del trial presentato al congresso e pubblicato sulla prestigiosa rivista britannica, era uno studio di fase 2, randomizzato, in doppio cieco, controllato vs. placebo, condotto in 39 centri medici dislocati in 7 Paesi (Australia, Bulgaria, Canada, India, Nuova Zelanda, Sud Africa e USA). I pazienti reclutati dovevano avere diagnosi posta di IPF e una percentuale predetta di FVC uguale o superiore al 55%…”
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Fonte: “Fibrosi polmonare idiopatica, pamrevlumab, anticorpo monoclonale anti-CTGF, centra obiettivi efficacia e sicurezza in fase 2 #ERS2019”, PHARMASTAR