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Tumore della prostata localizzato – Si può evitare la radioterapia adiuvante

La radioterapia adiuvante in pazienti operati di carcinoma prostatico localizzato può essere evitata, con vantaggi per il paziente e per il sistema sanitario. È quanto emerge dallo studio randomizzato RADICALS-RT, presentato a Barcellona in occasione del congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO)

Si tratta del più grande studio di radioterapia post-operatoria sul carcinoma prostatico e risponde all’annosa questione se i benefici della radioterapia dopo l’intervento chirurgico superino gli effetti collaterali. La risposta è negativa. Infatti, non sono emerse differenze a 5 anni tra il tasso di recidiva nei pazienti sottoposti a radioterapia immediatamente dopo l’intervento e i pazienti tenuti solo sotto osservazione ed eventualmente trattati con radioterapia in un secondo tempo, in caso di recidiva.

Radioterapia di salvataggio efficace quanto la adiuvante
«I risultati suggeriscono una parità di efficacia tra la radioterapia adiuvante e la radioterapia di salvataggio, a sostegno dell’approccio che prevede la sola osservazione clinica dopo la chirurgia. Si evitano così gli effetti che la radioterapia amplifica, come perdite urinarie e restringimento dell’uretra, che possono rendere difficoltosa la minzione e che già rappresentano potenziali complicanze della chirurgia stessa» ha commentato Chris Parker, del Royal Marsden NHS Foundation Trust e dell’Institute of Cancer Research di Londra.

Tali risultati sono stati confermati anche dallo studio ARTISTIC, anch’esso presentato al congresso ESMO: una metanalisi collaborativa che, assieme a RADICALS-RT, ha analizzato altri due studi simili, RAVES and GETUG-AFU17e. Nel loro insieme, i risultati accrescono le evidenze a supporto dell’uso routinario dell’osservazione e della radioterapia di salvataggio.

«La metanalisi fornisce la migliore opportunità di valutare se la radioterapia adiuvante possa ancora avere un ruolo in alcuni sottogruppi di pazienti, e di analizzare outcome a più lungo termine» ha dichiarato la prima autrice del lavoro, Claire Vale, dell’MRC Clinical Trials Unit presso lo University College di Londra.

Xavier Maldonado, dell’Ospedale universitario Vall d’Hebron di Barcellona, ha osservato che «per la prima volta i risultati di una ricerca suggeriscono che la radioterapia post-operatoria nel tumore della prostata potrebbe essere evitata o ritardata in alcuni pazienti. Questo, oltre ad abbreviare la durata del trattamento, permetterà, data la sofisticazione e il costo delle tecniche radioterapiche attuali, un importante risparmio economico. Tuttavia, è necessario un follow-up serrato per identificare i pazienti che richiedono la terapia il salvataggio».

«Al fine di valutare l’endpoint principale dello studio RADICALS-RT, ossia la la libertà da metastasi a 10 anni, così come per una completa valutazione della tossicità, è necessario un follow-up più lungo » ha aggiunto Maldonado…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore della prostata localizzato, evitare la radioterapia adiuvante si può.#ESMO19”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/oncoemato/tumore-della-prostata-localizzato-evitare-la-radioterapia-adiuvante-si-puesmo19-30483