Tumore del colon retto – Lo screening tra i 50 e i 79 anni va offerto a molti, ma non a tutti?
“Lo screening del tumore del colon retto tra i 50 e i 79 anni va offerto a tutta la popolazione o solo ai soggetti a più alto rischio? Ed è meglio la colonscopia, la sigmoidoscopia o la ricerca del sangue occulto nelle feci? Sono le domande che si sono posti gli autori di una ‘linea guida di pratica clinica’ appena pubblicata da BMJ. E le loro conclusioni non supportano uno screening universale per questo tumore, ma uno screening basato sul profilo di rischio del singolo paziente. E’ la prima volta che delle linee guida non raccomandano di routine lo screening per tutti i soggetti over 50
Il rischio di sviluppare un tumore del colon retto nell’arco della vita è intorno al 5% , nei Paesi occidentali. Questo ne fa uno dei tumori più comuni in entrambi i sessi; ma il rischio individuale di cancro del colon retto varia in base a età, sesso, genetica ed è influenzato dalle abitudini di vita (principalmente fumo, alcol, dieta, attività fisica). La sopravvivenza a 5 anni è del 65% e la prognosi migliore è ovviamente per i tumori localizzati e scoperti in fase precoce.
Questo consente di sottoporre il paziente ad intervento chirurgico, mentre per le forme più avanzate si deve ripiegare su chemio e radioterapia. Di qui l’importanza della diagnosi precoce, che ha l’obiettivo di ridurre la mortalità, ma anche l’incidenza del tumore, rivelandolo in fase precoce o individuando e rimuovendo le lesioni precancerose (es. polipi adenomatosi).
Diverse linee guida raccomandano di sottoporre a screening per il tumore del colon retto i soggetti tra i 50 e i 79 anni, ma il contenuto delle raccomandazioni è variabile in merito alla tipologia di esame da effettuare, all’età e alla frequenza dello screening. una nuova linea guida pratica, pubblicata su BMJ e redatta da un panel di esperti internazionali, prende in esame, per gli adulti dai 50 ai 79 anni mai sottoposti in precedenza a screening e con un’aspettativa di vita di almeno 15 anni, quattro possibilità diagnostiche: immunoistochimica fecale (FIT) ogni anno, FIT ogni due anni, una singola sigmoidoscopia o una singola colonscopia.
Analizzando i risultati degli ultimi studi sullo screening del tumore del colon retto, gli autori di queste linee guida non hanno riscontrato una gran differenza in termini di mortalità per questo tipo di tumore nell’arco di 15 anni rispetto all’impiego di uno dei 4 metodi di screening proposti. Per quanto riguarda l’incidenza del tumore del colon-retto invece, la FIT annuale, così come colon o la sigmoidoscopia sono risultate più accurate rispetto alla FIT ogni 2 anni…”
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Fonte: “Screening del tumore del colon retto: va offerto a molti, ma non a tutti?”, Quotidiano sanità
Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=77554