Radioterapia – Al via la “mappa” degli organi più a rischio di effetti collaterali
“Per realizzare il progetto, avviato dal Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica e dall’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del Cnr di Napoli, saranno analizzati i dati di pazienti sottoposti ad adroterapia, forma avanzata di radioterapia che utilizza fasci di protoni e ioni carbonio al posto dei raggi X
26 SET – Il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, è uno dei sei centri al mondo in grado di effettuare l’adroterapia con protoni e ioni carbonio, l’unico in Italia per ioni carbonio. A differenza della radioterapia convenzionale basata su raggi X, l’adroterapia è dotata di una maggiore efficacia radiobiologica sulla massa tumorale e di una maggiore capacità di colpire i tessuti malati, limitando la dose rilasciata ai tessuti sani. L’adroterapia oncologica è utilizzata per trattare tumori non operabili, che non rispondono alle cure della radioterapia tradizionale a raggi X e che spesso si trovano in prossimità di organi a rischio. Fra questi rientrano cordomi, sarcomi, condrosarcomi, carcinomi adenoido-cistici, meningiomi e tumori solidi pediatrici.
Per questo motivo il Cnao e l’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibb), sede di Napoli, hanno avviato un progetto che si propone di osservare e analizzare quali sono i tessuti sani, vicini al tumore, che potrebbero essere soggetti a tossicità radio-indotta. Il Cnao condividerà con il Cnr-Ibb le immagini di tomografia computerizzata e risonanza magnetica di pazienti con meningiomi di I, II e III grado trattati con protoni, da cui si può valutare l’evoluzione del tumore e dei tessuti sani circostanti prima e dopo il trattamento.
Il progetto verrà realizzato in un ambiente multidisciplinare, coinvolgendo competenze ingegneristiche, fisiche, cliniche e radiologiche tali da fornire una analisi accurata del danno radio-indotto e il conseguente sviluppo di modelli sofisticati di predizione delle tossicità. Ciò consentirà di modulare i trattamenti con adroterapia in modo che siano ancora più efficaci e con un minor impatto sui tessuti sani…”
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Fonte: “Cnao e Cnr-Ibb. Al via la “mappa” degli organi più a rischio di effetti collaterali della radioterapia”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=77187