Sindrome coronarica acuta – Supplementazione di ossigeno non dimostra benefici
“Lo studio NZOTACS, presentato durante il congresso ESC 2019, ha chiarito forse definitivamente come stanno le cose circa l’utilità della supplementazione di ossigeno dopo sindrome coronaria acuta
Solo recentemente sono stati realizzati studi con questo obiettivo; uno di questi è lo studio NZOTACS, presentato durante il Congresso ESC 2019 da Ralph Stewart, del Green Lane Cardiovascular Service/Auckland City Hospital, Nuova Zelanda a nome del New Zealand Oxygen in Acute Coronary Syndrome (NZOTACS).
Anche questo studio non è riuscito a dimostrare che l’utilizzo della supplementazione di ossigeno ad alti flussi in tutti i pazienti con sindrome coronarica acuta sospetta o confermata è in grado di diminuire il rischio di morte a 30 giorni. Questo approccio è stato confrontato rispetto al protocollo standard di fornire la supplementazione di ossigeno solo quando i livelli di saturazione scendano sotto i valori normali (mortalità a 30 giorni del 3,1% nel protocollo con ossigeno ad alti flussi vs 3,0% del protocollo standard, variazione non significativa). È stata invece osservata una diminuzione del rischio assoluto di morte a 30 giorni pari all’1% tra pazienti ipossemici (SpO2 < 95%) trattati con ossigeno ad alti flussi.
“Nel complesso non ci sono reali differenze, né dannose né benefiche. – ha dichiarato Stewart durante la conferenza di presentazione dei risultati – Abbiamo trovato che se l’ossigenazione ematica del paziente scende al di sotto dei valori normali, anche se non così bassi come la gente comune normalmente crede, la mortalità aumenta in modo sostanziale. In questa tipologia di pazienti non siamo sicuri se la supplementazione di ossigeno sia benefica o dannosa. Potrebbe essere benefica”.
Background
Le linee guida ESC riguardo l’ipossia nella sindrome coronarica acuta raccomandano la supplementazione di ossigeno nei pazienti con ipossiemia (SaO2 < 90% o PaO2 < 60 mmHg); la somministrazione di ossigeno non è raccomandata di routine in pazienti con SaO2 ≥ 90%…”
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Fonte: “Sindrome coronarica acuta: la supplementazione di ossigeno non dimostra benefici. #ESC19”, PHARMASTAR