Cancro al polmone EGFR-mutato – Da uno studio di fase III, l’aggiunta di platino a gefitinib raddoppia la sopravvivenza
“L’aggiunta di carboplatino e pemetrexed alla terapia con l’inibitore delle tirosin chinasi (TKI) gefitinib in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule che presentavano una mutazione sensibilizzante dell’EGFR ha avuto migliorato in modo significativo sia la sopravvivenza libera da progressione (PFS) sia la sopravvivenza globale (OS) e rappresenta una nuova opzione terapeutica per questi pazienti
È quanto emerge da uno studio randomizzato di fase 3 uscito di recente sul Journal of Clinical Oncology.
L’aggiunta dei due chemioterapici al TKI ha raddoppiato, infatti, la PFS e portato a un miglioramento assoluto dell’OS del 25%.
Lo studio, monocentrico e in aperto, ha confrontato la combinazione con gefitinib in monoterapia in 350 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule confermato citologicamente, con mutazioni di EGFR nell’esone 19, 21 o 18. L’analisi mutazionale è stata eseguita sulla biopsia o sul blocchetto mediante PCR real-time con sonda TaqMan.
Per poter essere inclusi nello studio, coordinato Vanita Noronha, del Tata Memorial Center di Mumbai, in India, i pazienti dovevano avere una malattia localizzata in stadio IIIb non suscettibile di terapia radicale o una malattia di stadio IV per la quale era pianificata una terapia sistemica di prima linea, un’adeguata funzione d’organo, nessuna storia di malattia polmonare interstiziale e un performance status ECOG ≤2.
I partecipanti sono stati assegnati in rapporto 1:1 al trattamento con gefitinib 250 mg al giorno più pemetrexed 500 mg/m2 e carboplatino AUC 5 ogni 21 giorni per 4 cicli seguiti da un mantenimento con pemetrexed fino alla progressione della malattia o gefitinib una volta al giorno 250 mg…”
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Fonte: “Cancro al polmone EGFR-mutato, aggiunta di platino a gefitinib raddoppia la PFS”, PHARMASTAR