Cancro prostata – Per diagnosi, meglio risonanze magnetiche che biopsie sistematiche
“Una revisione degli studi mette in evidenza come la risonanza magnetica (MRI) sia migliore delle biopsie sistematiche per diagnosticare il cancro alla prostata. “I risultati di questa metanalisi cambieranno la pratica clinica”, dice Ivo Schoots coautore della metanalisi. “Sulla base di questi dati, l’Associazione europea di urologia ha deciso di cambiare le sue raccomandazioni sul cancro alla prostata a marzo 2019”
(Reuters Health) – Ivo Schoots e collegh, dell’Erasmus University Medical Center Rotterdam hanno ricercato in letteratura studi su uno o più test confrontati con lo standard di riferimento (biopsia guidata) per poi valutarli tramite MRI e la biopsia sistematica. Complessivamente sono stati considerati 43 studi.
Usando una prevalenza di cancro pari, al basale, al 30%, il team dello studio ha riscontrato che con la MRI (sulla base di otto studi sensibilità 0,72; specificità 0,96) potrebbero emergere 216 veri positivi, 28 falsi positivi, 672 veri negativi e 84 falsi negativi ogni 1.000 uomini.
Al contrario, la biopsia sistematica (sulla base di quattro studi sensibilità 0,63; specificità 1,00) potrebbe produrre 189 vero positivi, zero falsi positivi, 700 veri negativi e 111 falsi negativi ogni 1.000 uomini.
I confronti tra MRI e biopsia sistematica per il rilevamento di una patologia significativa hanno prodotto tassi di rilevamento aggregati di 1,05 (20 studi) in uomini naive alla biopsia e di 1,44 (10 studi) in soggetti con una precedente biopsia negativa…”
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Fonte: “Cancro prostata. Per diagnosi meglio MRI che biopsie sistematiche”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=76283