Spondilite anchilosante (SA) – Una volta raggiunta la risposta ASAS40, migliorano gli outcome dei pazienti
“I pazienti con spondilite anchilosante (SA) che raggiungono la risposta ASAS40 sono anche quelli che sperimentano meno dolore notturno, meno fatigue, nonché una migliore qualità del sonno e della vita, stando ai risultati di uno studio pubblicato su Rheumatology and Therapy. Lo studio ha anche dimostrato che i pazienti con SA trattati con ixekizumab mostrano un miglioramento significativo maggiore dei 4 domini della risposta ASAS al trattamento rispetto a quelli trattati con placebo
Ixekizumab è un anticorpo monoclonale IgG4 che si lega in modo selettivo alla citochina interleuchina-17A (IL-17A;
Lo studio ha incluso pazienti con SA provenienti dallo studio COAST-V (n=341), naive al trattamento con farmaci biologici, e pazienti dello studio COAST-W (n=316), che includevano individui con trattamento pregresso ai farmaci anti-TNF.
Nello studio COAST-V, i pazienti erano stati randomizzati, secondo uno schema 1:1:1:1, al trattamento sottocute con:
ixekizumab 80 mg ogni 2 settimane (n=83)
ixekizumab 80 mg ogni 4 settimane (n=81)
adalimumab 40 mg ogni 2 settimane (n=90)
placebo ogni 2 settimane (n=87)
Nello studio COAST-W, invece, i pazienti erano stati randomizzati, secondo uno schema 1:1.1, al trattamento sottocute con:
ixekizumab 80 mg ogni 2 settimane (n=98)
ixekizumab 80 mg ogni mese (n=114)
placebo ogni 2 settimane (n=104)
Alla 16esima settimana, i ricercatori hanno raccolto i dati relativi ai domini della risposta ASAS al trattamento e ad altri outcome, servendosi, successivamente, di modelli statistici per mettere a confronto i risultati tra i gruppi di trattamento…”
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Fonte: “Spondilite anchilosante, raggiunta la risposta ASAS40, migliorano gli outcome riferiti dai pazienti”, PHARMASTAR