Artrite reumatoide – Nelle donne in età fertile, certolizumab risulta efficace e sicuro
“I risultati di un’analisi post-hoc di alcuni dati del trial di fase C-axSpAnd sull’impiego di certolizumab pegol (CZP) in pazienti affetti da spondiloartrite assiale non radiografica (nr-axSpA) (1), presentati a Madrid nel corso del congresso EULAR, hanno dimostrato come i pazienti con una ridotta “anzianità di malattia” (<5 anni) abbiano presentato outome migliori rispetto a quelli con durata di malattia maggiore. Ciò suggerisce come la durata della sintomatologia, in aggiunta alla presenza di segni obiettivi di infiammazione, rappresenti un predittore indipendente di risposta al farmaco anti-TNF in questi pazienti, suffragandone un impiego più tempestivo rispetto a quanto fatto finora
Razionale dello studio
I pazienti con spondiloartrite assiale (axSpA) sperimentano spesso un ritardo nella diagnosi e ciò, a sua volta, si traduce in un ritardo del trattamento.
CZP è un farmaco anti-TNF di provata efficacia in diverse poliartriti croniche (artrite reumatoide, artrite psoriasica e spondiloartriti), compresa la nr-axSpA .
In letteratura esistono da tempo osservazioni che hanno individuato nei segni obiettivi di infiammazione e in una durata più breve della sintomatologia dei predittori di risposta più favorevole ai farmaci anti-TNF in pazienti con axSpA e con nr-axSpA.
Fino ad ora, però, vi erano pochi dati a supporto di un ruolo indipendente della “anzianità di malattia” in pazienti con nr-axSpA con segni obiettivi di infiammazione.
Per colmare questo gap, è stata condotta un’analisi post-hoc dei dati del trial C-axSpAnd sull’impiego di CZP in pazienti con nr-axSpA stratificati in base alla durata dei sintomi all’inizio del trial (<5 vs >5 anni).
Disegno dello studio
Il trial C-axSpAnd è un trial multicentrico di fase 3, della durata di 3 anni, comprendente una prima fase, della durata di un anno, controllata vs. placebo (giunta a termine) e di una fase di estensione in aperto, della durata di 2 anni, tuttora in corso di svolgimento.
I pazienti erano stati randomizzati, secondo uno schema 1:1, al trattamento con CZP (inizialmente 400 mg nel corso delle settimane 0, 2 e 4; poi 200 mg a cadenza quindicinale), in concomitanza con il top di trattamento con DMARDs.
I pazienti inclusi nel trial avevano un’età superiore a 18 anni, con segni obiettivi di infiammazione (livelli elevati di proteina reattiva C e/o positività all’imaging a risonanza magnetica dell’articolazione sacroiliaca), durata dei sintomi maggiore di 12 mesi, diagnosi documentata di axSpA in base ai criteri ASAS ma non rispetto a quelli modificati di New York, e risposta insoddisfacente ad almeno 2 FANS…”
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Fonte: “Artrite reumatoide, certolizumab efficace e sicuro nelle donne in età fertile, conferme dalla real life #EULAR2019”, PHARMASTAR