Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) – Screening e vaccini per la prevenzione dei rischi infettivi
““Ancora troppo bassa la sensibilità su questi temi: l’83% ritiene che sia molto importante seguire le vaccinazioni raccomandate dalle Linee Guida nell’ambito delle infezioni delle MICI. Tuttavia, restano molti punti su cui è necessario ottenere miglioramenti, come la loro esecuzione al momento della diagnosi, passaggio cruciale, sostenuta solo dal 66%: una maggioranza non schiacciante che desta apprensione” sottolinea Ambrogio Orlando, Responsabile di Unità Semplice Dipartimentale sulle MICI presso l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo. Presentata a Milano una survey effettuata tra medici gastroenterologi e pediatri sull’uso dei vaccini nei pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali – MICI: c’è consapevolezza scientifica, ma la pratica clinica ancora si deve sviluppare
Milano – Il soggetto affetto da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali – MICI è riconducibile alla categoria del paziente fragile, cioè quell’insieme di individui con un sistema immunitario compromesso. Le MICI (Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa), note anche come IBD – Inflammatory Bowel Diseases, implicano dunque maggiori rischi di incorrere in complicanze infettive.
I rischi infettivi possono essere di origine virale, batterica o fungina. Patologie senza particolari conseguenze per un paziente con un sistema immunitario efficiente, se contratte da un soggetto immunosoppresso, possono avere effetti anche molto gravi. La tubercolosi latente; l’Epatite A, B e C; l’herpes zoster; le polmoniti batteriche: sono solo alcuni esempi di malattie che possono avere conseguenze molto gravi in un paziente affetto da MICI.
Il convegno “IBD & Infections – Infezioni nelle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali. Meeting congiunto IG-IBD SIMIT”, a Milano venerdì 28 giugno presso l’Hotel dei Cavalieri, si sofferma proprio su queste tematiche e sviluppa quattro temi: tubercolosi, infezioni virali, sepsi, prevenzione tramite profilassi vaccinale. Un format interattivo che attraverso i contributi di specialisti gastroenterologi e infettivologi si propone di condividere il know-how di ciascuna specializzazione per favorire una sinergia tra le diverse branche della medicina per sensibilizzare anche pediatri e medici di medicina generale su questi argomenti.
La prevenzione dei rischi infettivi: screening e vaccini
Le strategie da attuare per scongiurare l’aumentato rischio a cui va incontro il paziente affetto da MICI a causa del suo elevato livello di immunosoppressione sono adeguati screening pretrattamento e vaccinazioni.
“Gli screening permettono di evidenziare i soggetti predisposti ad alcune infezioni, ossia valutare gli anticorpi specifici del soggetto, per individuare, ad esempio, casi di tubercolosi latente o gli anticorpi per epatite o varicella – spiega Ambrogio Orlando, Responsabile di Unità Semplice Dipartimentale sulle MICI presso l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo – Ma la strategia su cui puntiamo molto per questi pazienti è la pratica di tutte le vaccinazioni, obbligatorie e non”.
Le vaccinazioni proposte nel paziente fragile, come quello affetto da MICI, sono molto diverse da quelle per l’infanzia. Oltre che alla protezione individuale, le vaccinazioni destinate al bambino sono necessarie per raggiungere l’immunità di gregge, ossia la copertura del 95% della popolazione, per ridurre la possibilità che un agente infettivo circoli e vada a colpire anche le persone non vaccinate. Nel caso delle vaccinazioni del paziente fragile, l’obiettivo principale è proteggere il singolo individuo immunocompromesso…”
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Fonte: “Malattia di Crohn e colite ulcerosa, screening e vaccini per la prevenzione dei rischi infettivi”, insalutenews