Malattie rare – Idrosadenite suppurativa, team internazionale con 8 centri italiani coinvolti alla ricerca di una cura
“Lesioni nodulari dolorose, a carico delle pieghe del corpo, quali ascelle e inguini, e della regione ano-genitale. Sono questi i segni dell’idrosadenite suppurativa, conosciuta anche come ‘acne inversa’. Una malattia che non si può più definire rara, ma che anzi appare in continua crescita, anche grazie alla messa a punto di strumenti diagnostici sempre più accurati e al contributo dell’ecografia. Obesità e fumo sono tra i fattori di rischio
Per approfondire i meccanismi e le possibilità di cura di questa patologia sottodiagnosticata, i dermatologi di SIDeMaST sono stati invitati a partecipare a uno studio multicentrico mondiale per i risultati particolarmente rilevanti ottenuti dai centri di riferimento italiani.
“Sono otto i centri della Penisola (Milano, Napoli, Roma, Firenze, Pisa, Ancona, Ferrara, Terracina) che partecipano attivamente allo studio, 4 dei quali coordinati dal mio staff – spiega Angelo Valerio Marzano, Professore Associato di Dermatologia dell’Università degli Studi di Milano, dermatologo presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Consigliere SIDeMaST-. Lo studio è appena partito e ha l’obiettivo di verificare se il farmaco biologico antagonista dell’interleuchina 17, già testato contro la psoriasi, sia efficace anche nell’idrosadenite. La ricerca verrà illustrata durante il Congresso Mondiale di Dermatologia di fronte a esperti provenienti da tutto il mondo”.
Sotto i riflettori anche i meccanismi biologici alla base della patologia, che saranno oggetto di un altro studio multicentrico internazionale – il progetto BATMAN – progettato dal Prof. Marzano e dal prof. Sergio Crovella, ricercatore dell’Ospedale Burlo Garofolo di Trieste, e finanziato dalla Comunità Europea.
Sono circa 2.500 gli italiani che devono fare i conti con l’idrosadenite suppurativa, chiamata anche ‘acne inversa’, malattia della pelle finora poco conosciuta che interessa principalmente persone giovani e che può peggiorare moltissimo la qualità di vita di chi ne è colpito.
“La patologia è di tipo infiammatorio e coinvolge i follicoli piliferi e le ghiandole sudoripare apocrine – chiarisce il prof. Angelo Valerio Marzano -. Si manifesta tipicamente con noduli e ascessi cutanei, cisti, foruncoli e, nei casi più gravi, fistole alle pieghe ascellari, nell’area ano-genitale e agli inguini. Sebbene ci sia una prevalenza in età giovanile, soprattutto nei casi familiari, può presentarsi anche in età più avanzata ed è spesso associata a malattie infiammatorie croniche intestinali, come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Tra i fattori di rischio e di peggioramento della malattia, bisogna ricordare l’obesità e il fumo”.
Nella maggioranza dei casi l’idrosadenite si presenta in forma lieve, con lesioni nodulari minime trattabili anche solo con la disinfezione e la terapia antibiotica locale. Quando la malattia, invece, si presenta con lesioni maggiormente infiammatorie, è necessario ricorrere a schemi antibiotici per via orale ed, eventualmente, valutare l’opzione chirurgica, in particolare per gli ascessi cutanei. L’acne inversa, però, può anche dare esiti gravi, in grado di debilitare completamente il paziente, compromettere la sua qualità della vita e condizionarne la sfera sociale, sessuale e lavorativa…”
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Fonte: “Idrosadenite suppurativa, team internazionale ricerca di nuove cure. 8 centri italiani coinvolti”, PHARMASTAR