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Diabete – Dapagliflozin dimezza progressione malattia renale

Un’analisi pre-specificata esplorativa dei dati renali dello studio di fase III DECLARE-TIMI 58, il più ampio trial di outcome cardiovascolare condotto con SGLT2i, ha mostrato che dapagliflozin riduce la progressione di malattia renale o morte renale nei pazienti con diabete di tipo 2. I risultati sono stati presentati oggi in occasione della 79° Scientific Sessions dell’American Diabetes Association tenutasi a San Francisco, USA, e contestualmente pubblicati su The Lancet Diabetes & Endocrinology 

Questi dati hanno mostrato che dapagliflozin, rispetto al placebo, si correla ad una riduzione del rischio relativo del 47% su outcome renale pre-specificato  composito, determinato da un peggioramento della funzionalità renale (sostenuta riduzione ≥40% nella velocità di filtrazione glomerulare [eGFR].

Inoltre dapagliflozin, rispetto al placebo, ha ridotto il rischio relativo determinato di endpoint cardiorenale composito determinato da un peggioramento della funzione renale (ESRD), o morte renale o morte cardiovascolare del 24% (4.3% vs. 5.6%; HR 0.76 [95% CI 0.67-0.87]).1

Lo studio ha coinvolto 17.160 pazienti affetti da diabete di tipo 2 e con funzione renale prevalentemente preservata, indipendentemente dalla sottostante patologia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD). I pazienti affetti da diabete presentano un rischio da sei a dodici volte più elevato di sviluppare l’ESRD e presentano il doppio delle probabilità di sviluppare una malattia renale cronica (CKD).

Elisabeth Björk, Senior Vice President, Head of Late-stage Development, Cardiovascular, Renal and Metabolism, BioPharmaceuticals R&D, ha commentato: “Lo scompenso cardiaco e le malattie renali rappresentano le più comuni e precoci complicanze che si manifestano nelle persone affette da diabete di tipo 2, e che troppo spesso vengono trascurate. Tali patologie non solo contribuiscono ad essere un crescente aggravio economico nei confronti del sistema sanitario globale ma possono anche portare a esiti fatali e a prognosi infausta per i pazienti. Questi e altri dati di trial ongoing, continuano ad offrire evidenze rilevanti dal punto di vista clinico relativamente agli effetti cardio-renali dell’impiego, soprattutto in fase precoce, di dapagliflozin, e di come esso possa aiutare a prevenire le frequenti e spesso letali complicanze cardiache e renali associate al diabete di tipo 2”.

Mentre durante lo studio l’insorgenza dell’ESRD è risultata essere un evento raro, dapagliflozin, rispetto al placebo, ne ha ridotto significativamente l’incidenza (rispettivamente 0.1% vs. 0.2%; HR 0.31 [95% CI 0.13-0.79]). L’outcome renale specifico era consistente, indipendentemente dal valore di eGFR al basale o dal rapporto albumina/creatinina (UACR), senza differenze nella popolazione con pregressa patologia cardiovascoalre o con multipli fattori di rischio…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Diabete, dapagliflozin oltre a effetto cardioprotettivo dimezza progressione malattia renale. Lancet Diabetes”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/diabete/diabete-dapagliflozin-oltre-a-effetto-cardioprotettivo-dimezza-progressione-malattia-renale-lancet-diabetes-29689