Vivere senza stomaco – Fermenti lattici e integratori che servono per curare sono erogati solo in poco più della metà delle Regioni
“I malati sono costretti a sborsare di tasca propria fino a oltre 8mila euro l’anno. L’Associazione Vivere senza stomaco si può Onlus, chiede che le differenze regionali vengano superate e che siano garantite a tutti i malati libertà di scelta, omogeneità ed equità di accesso alle cure. Gli esperti: sottovalutare l’importanza dei probiotici e degli integratori comporta gravi rischi per i pazienti senza stomaco
21 MAR – Migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza dei circa 80 mila pazienti che non hanno più lo stomaco per colpa di un tumore gastrico è possibile e la soluzione passa anche da fermenti lattici e integratori proteici, vitaminici e minerali che, in associazione alla dieta personalizzata, sono indispensabili per mantenere la salute intestinale e garantire un corretto apporto di nutrienti.
Così oltre due pazienti su tre assumono probiotici e supplementi di varia natura, arrivando a sborsare di tasca propria fino a oltre 8mila euro l’anno: i probiotici, per cui si spendono in media 155 euro l’anno con punte di 600, sono totalmente a carico dei pazienti e gli integratori, responsabili del resto dell’esborso con una spesa media di 22 euro al giorno per paziente, vengono erogati in poco più della metà delle Regioni, e solo per i prodotti in gara.
In occasione del Seminario Nutrizione e microbiota nei pazienti con tumore gastrico, l’Associazione Vivere senza stomaco si può Onlus, ha lanciato un appello per chiedere che le differenze regionali vengano superate e garantire a tutti i malati libertà di scelta, omogeneità ed equità di accesso alle cure.
“Dopo la chirurgia i pazienti sono lasciati a loro stessi e, nonostante ci siano accordi fra Stato e Regioni che prevedono la presenza di nutrizionisti nei centri oncologici, spesso non è così e la gestione dell’alimentazione è tutta sulle spalle dei malati – spiega Claudia Santangelo, presidente dell’Associazione Vivere senza stomaco si può – Chi non ha più lo stomaco deve affrontare problemi considerevoli per la propria nutrizione: contaminazioni batteriche, alterazioni della flora intestinale e disturbi dell’assorbimento sono inevitabili, così i pazienti devono ricorrere a fermenti lattici e integratori: una nostra recente indagine ha dimostrato che il 72% dei pazienti utilizza probiotici, il 41% per fronteggiare i disturbi legati alle cure chemioterapiche e per i problemi intestinali dovuti alla gastrectomia, il 38% per gestire le alterazioni della flora batterica, il 28% occasionalmente in concomitanza con una terapia antibiotica. In metà dei casi è il gastroenterologo a prescriverli, in un quarto dei pazienti il medico di famiglia e solo il 24% li sceglie da sé o con l’aiuto del farmacista; solo nel 57% dei casi viene consigliato un prodotto specifico, agli altri viene dato il consiglio generico di assumerne. L’acquisto però è a totale carico dei malati, con una spesa media di 155 euro l’anno e punte che arrivano a 600 euro”. Non va meglio con gli integratori, importanti per fornire nutrienti che in pazienti con una gastrectomia parziale o totale non possono essere adeguatamente assorbiti e disponibili: li usa il 74%, la maggior parte tutti i giorni proprio per compensare il malassorbimento o per l’impossibilità di alimentarsi in maniera corretta. “La spesa è considerevole – fa notare Santangelo – pari a una media di 22 euro al giorno: chi non può permettersela resta senza, rischiando la malnutrizione”…”
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Fonte: “Vivere senza stomaco. Fermenti lattici e integratori servono per curare, ma sono erogati solo in poco più della metà delle Regioni”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=72175