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Linfoma non Hodgkin indolente – il regime chemio-free ‘R2’ in seconda linea aumenta del 56% la sopravvivenza libera da malattia

Lo studio Augment, presentato all’ASH, ha dimostrato in seconda linea la superiorità in termini di sopravvivenza libera da malattia dell’associazione lenalidomide-rituximab, primo regime chemio-free nel linfoma non Hodgkin indolente follicolare e a zona marginale, rispetto al solo rituximab. Il nuovo regime, sulla base degli eccellenti risultati ottenuti da questo studio internazionale, potrebbe dunque ottenere a breve l’indicazione di Fda ed Ema. Oltre a risparmiare gli effetti collaterali della chemioterapia, la lenalidomide ha anche il vantaggio di essere un farmaco in compresse

Un nuovo regime terapeutico ‘chemio-free’, basato sull’associazione lenalidomide-rituximab (un immunomodulante in compresse il primo, un anticorpo monoclonale anti-CD20 il secondo) si è rivelato molto efficace nel trattamento dei linfomi indolenti follicolari e a zona marginale recidivati o refrattari.

Lo dimostrano i risultati di AUGMENT, studio di fase 3 randomizzato, in doppio cieco, a gruppi paralleli che ha valutato l’efficacia e la sicurezza dell’uso sperimentale della lenalidomide in associazione a rituximab (il cosiddetto regime R2) versus rituximab più placebo, in una popolazione di pazienti con linfomi indolenti follicolari (FL) ricaduti o refrattari o con linfoma marginale (MZL). Il primo autore dello studio è John P. Leonard, Weill Cornell Medicine e New York Presbyterian Hospital, New York.

“Il regime lenalidomide-rituximab (R2) – commenta il professor Pierluigi Zinzani Dipartimento di Ematologia e Scienze Oncologiche,Università di Bologna – Policlinico S. Orsola-Malpighi –  è il primo regime terapeutico chemio-free nell’ambito dei linfomi, che lo studio RELEVANCE, presentato all’Asco 2018, ha testato in prima linea, nei linfomi follicolari in stadio avanzato in uno studio con disegno di superiorità. Il Relevance non ha raggiunto l’endpoint primario ma ha dimostrato che in prima linea questo regime chemio-free ha la stessa percentuale di successo in termini di risposta completa, mediana di sopravvivenza libera da malattia (PFS) e sopravvivenza globale (OS) rispetto alla chemioterapia.

Al congresso dell’American Society of Hematology (ASH) è invece stato presentato AUGMENT, studio internazionale su tre continenti e 17 Paesi, che ha arruolato 358 pazienti, affetti da linfomi indolenti follicolari (FL) ricaduti o refrattari o con linfoma marginale (MZL). Su questa popolazione di pazienti è stata testata in seconda linea l’efficacia del regime R2 (lenalidomide più rituximab) versus rituximab più placebo”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “AHA/ 3 Linfoma non Hodgkin indolente: il regime chemio-free ‘R2’ in seconda linea aumenta del 56% la sopravvivenza libera da malattia”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=68756