Declino rapido della funzione polmonare – Esiste un legame con maggiore incidenza di malattia CV?
“Stando ai risultati di uno studio pubblicato su JACC, un deterioramento rapido della funzione polmonare sembrerebbe essere associato a una maggiore incidenza di malattia CV, in particolare scompenso cardiaco, indipendentemente dalla presenza di altri fattori di rischio noti, come il fumo. Lo studio ARIC, ha dimostrato, in pratica, che, in presenza di un declino rapido della FEV1, bisognerebbe porre diagnosi differenziale di scompenso cardiaco occulto, in quanto i dati da esso estrapolati mostrano che quelli che vanno incontro a variazioni rapide di alcuni parametri all’esame spirometrico sono maggiormente suscettibili di ricevere diagnosi di scompenso ad un anno
Razionale e obiettivi dello studio
Recenti evidenze mostrano sempre più spesso che funzione cardiaca e funzione polmonare sono più interconnesse tra loro di quanto finora pensato: ad esempio, è noto come un’alterata funzione polmonare si associ ad un raddoppio del rischio di mortalità CV e come, al contrario, sia la coronaropatia che l’insufficienza cardiaca siano più frequenti nei soggetti con malattia polmonare.
Tanto la FEV1 quanto la FVC tendono a ridursi fisiologicamente con l’età, insieme all’interazione di fattori ambientali e genetici che determinano la velocità di questo processo ineluttabile.
E’ ormai un dato acclarato che un rapido declino della funzione polmonare si associ all’incidenza di BPCO e che il tasso di declino sia associato con la mortalità CV ma, fino ad ora, non esistevano studi specifici che avevano valutato l’esistenza di una possibile associazione tra il deterioramento della funzione polmonare e gli eventi CV.
Quanto allo scompenso cardiaco, ad insorgenza precoce o incipiente, si sa che questo evento potrebbe indurre un veloce deterioramento delle misure spirometriche, mentre un declino rapido della funzione polmonare, secondario ad uno scompenso precoce o non diagnosticato dovrebbe, stando alle attese, predire l’incidenza di insufficienza cardiaca nel breve termine, non nel lungo termine.
L’ipotesi sottoposta al vaglio dei ricercatori è stata quella di verificare l’esistenza di un’associazione tra un maggior declino della funzione polmonare con un rischio di incidenza di scompenso, ictus, malattia coronarica e morte in un campione di persone di mezza età, libere inizialmente da malattia CV, seguite in un follow-up di durata ventennale…”
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Fonte: “Declino rapido della funzione polmonare e rischio CV: esiste un legame?”, PHARMASTAR