Fibrillazione atriale – La depressione ne aumenta il rischio
“Le persone depresse hanno un maggior rischio di fibrillazione atriale e possono utilizzare i farmaci antidepressivi senza timore, dato che non risultano avere un impatto sulla salute del cuore. È quanto emerge dai dati di uno studio danese presentato durante la AF Association Global AF Aware Week e pubblicati sull’European Journal of Preventive Cardiology, una rivista della European Society of Cardiology (ESC)
L’autore dello studio, Morten Fenger-Grøn, dell’Università di Aarhus, in Danimarca, ha dichiarato: «È risaputo che esiste una connessione tra la mente e il cuore. La depressione è un predittore dello sviluppo della malattia coronarica e ne peggiora la prognosi. Il nostro studio ha valutato se la depressione è legata anche alla fibrillazione atriale».
La fibrillazione atriale è la più comune patologia del ritmo cardiaco. Causa il 20-30% di tutti gli ictus e aumenta il rischio di morte prematura. Solo nel regno Unito sono state diagnosticate oltre 1,5 milioni di persone con questo disturbo, anche se gli esperti stimano che almeno altre 500mila persone rimangono non diagnosticate. Numero che potrebbe raddoppiare entro il 2050.
In base alle statistiche, si può affermare che un adulto di mezza età su quattro in Europa e negli Stati Uniti svilupperà fibrillazione atriale. Si stima che entro il 2030 ci saranno 14-17 milioni di pazienti solo nell’Unione europea, con 120.000-215.000 nuove diagnosi ogni anno. I segni del disturbo includono palpitazioni, mancanza di respiro, stanchezza, dolore toracico e vertigini.
Uno studio danese
Studi precedenti hanno trovato associazioni tra la depressione e i due sintomi più gravi dell’aritmia, oltre che con una maggiore mortalità dei pazienti che ne soffrono. I farmaci antidepressivi sono stati associati a rare alterazioni del ritmo cardiaco, da qui la domanda se potrebbero anche aumentare il rischio di fibrillazione atriale.
Lo studio in questione ha studiato l’associazione tra depressione e trattamento antidepressivo, con il rischio di sviluppare la fibrillazione atriale. Come indicatore di depressione è stato utilizzato la prima prescrizione di farmaci antidepressivi.
Lo ricerca ha incluso tutti i 785mila cittadini danesi che hanno iniziato un trattamento antidepressivo dal 2000 al 2013 e come controllo un campione casuale della popolazione danese in rapporto 1: 5, abbinato per sesso e mese di nascita. Il rischio di fibrillazione atriale è stato valutato dopo l’inizio del trattamento e nel mese precedente, quando si presumeva che i pazienti fossero depressi ma non trattati dal punto di vista medico.
Un rischio che declina gradualmente
Rispetto alla popolazione generale, i pazienti che assumevano antidepressivi avevano un rischio di fibrillazione atriale 3,18 volte maggiore durante il primo mese di trattamento. L’associazione si è in seguito gradualmente ridotta, fino a 1,37 volte dopo 2-6 mesi e 1,11 volte dopo 6-12 mesi.
Fenger-Grøn ha dichiarato: «La compilazione di una prescrizione per gli antidepressivi, che abbiamo utilizzato come indicatore di depressione, era associata a un rischio tre volte superiore di fibrillazione atriale. La sua riduzione nel tempo potrebbe suggerire che il trattamento può alleviare questo rischio»…”
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Fonte: “La depressione aumenta il rischio di fibrillazione atriale”, PHARMASTAR