Artrite idiopatica giovanile (AIG) – Trattamento con ‘canakinumab’, inibitore di IL-, va bene anche nel lungo termine
“Un’analisi dei risultati ottenuti nelle fasi di estensione di due trial clinici di fase 3 ha dimostrato che la risposta al trattamento con canakinumab, in pazienti con artrite idiopatica giovanile (AIG), rimane sostenuta nel tempo e si associa ad una riduzione sostanziale (o alla completa sospensione) della posologia (o della somministrazione) di glucocorticoidi, nonchè all’assenza di nuovi segnali di safety. L’analisi, condotta da ricercatori italiani, è stata pubblicata sulla rivista ARD e conferma i benefici del trattamento con l’inibitore di IL-1 nel trattamento dell’AIG
Razionale e disegno dello studio
Come è noto da tempo, IL-1 gioca un ruolo chiave nella patogenesi dell’AIG sistemica e alcuni report di letteratura hanno suggerito che l’inibizione di questa citochina assicura un beneficio clinico in questa condizione clinica. Canakinumab è un anticorpo monoclonale totalmente umanizzato che si lega selettivamente ad IL-1 beta, inattivando la sua cascata regolatoria di segnali di trasduzione del segnale.
Studi precedenti di Fase 2 e 3 ne hanno già documentato l’efficacia e la sicurezza d’impiego in pazienti con AIG sistemica.
In questo studio sono riportati i dati di efficacia e di sicurezza a lungo termine di questo farmaco in pazienti con AIG sistemica attiva e artrite al basale, reclutati precedentemente in due studi registrativi di fase 3 e seguiti per 5 anni.
Entrando nei dettagli, i pazienti provenienti da questi due trial clinici di fase 3, aventi un’età media al reclutamento compresa tra 2 e 19 anni, sono entrati nelle rispettive fasi di estensione a lungo termine. Sono state effettuate valutazioni di efficacia del trattamento a cadenza trimestrale: tra queste, vi erano i tassi di risposta congiunti aJIA-ACR, il punteggio JADAS (Juvenile Arthritis Disease Activity Score) e i tassi di remissione clinica ACR in corso di trattamento (CRACR).
Quasi l’80% dei 177 pazienti reclutati nei 2 studi registrativi è entrato nella fase di estensione in aperto e, di questi, 75 (pari al 42%) ha completato i 5 anni previsti. I 102 pazienti rimanenti (pari al 58%) hanno abbandonato il trattamento, prevalentemente, per ragioni di inefficacia.
Dati principali di efficacia
I tassi di abbandono del trattamento con canakinumab sono risultati più elevati nei responder tardivi al farmaco (81%) rispetto a quelli precoci (29%)…”
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Fonte: “Artrite idiopatica giovanile, bene canakinumab anche nel lungo termine”, PHARMASTAR