Tumore neuroendocrino pancreas – In soggetti con diabete di tipo II, metformina efficace
“Una ricerca multicentrica condotta su pazienti affetti da tumore neuroendocrino del pancreas (pNET) ha dimostrato come i pazienti diabetici in trattamento con everolimus e/o analogo della somatostatina presentano una sopravvivenza libera da progressione (PFS) più prolungata rispetto ai pazienti non diabetici, se trattati con metformina per il controllo del diabete di tipo II
La metformina riduce significativamente il rischio di progressione tumorale nei pazienti diabetici affetti da tumore neuroendocrino del pancreas. Una ricerca multicentrica condotta su pazienti affetti da tumore neuroendocrino del pancreas (pNET) ha dimostrato infatti come i pazienti diabetici in trattamento con everolimus e/o analogo della somatostatina presentano una sopravvivenza libera da progressione (PFS) più prolungata rispetto ai pazienti non diabetici, se trattati con metformina per il controllo del diabete di tipo II.
Secondo i risultati riportati dal team di investigatori italiani, coordinati dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano, e pubblicati sulla prestigiosa rivista americana Gastroenterology, l’assunzione contemporanea di metformina per il controllo del diabete di tipo II ai trattamenti oncologici convenzionali come everolimus e/o analoghi della somatostatina per il trattamento dei pNET sarebbe associata anche ad una riduzione significativa del rischio di progressione tumorale nei pazienti diabetici, rispetto ai pazienti non diabetici.
“È nota la correlazione tra diabete di tipo II, iperglicemia e aumentato rischio di sviluppo dei tumori – commentano gli autori principali dello studio, Sara Pusceddu, dirigente medico, e Filippo de Braud professore Ordinario dell’Università di Milano e Direttore del Dipartimento di oncologia medica, Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “Oggi, diverse evidenze scientifiche suggeriscono anche come l’assunzione di metformina – il farmaco ipoglicemizzante orale più utilizzato per il trattamento del diabete mellito di tipo II, ovvero quello non insulino-dipendente – sia associata a una diminuzione del rischio di ammalarsi di tumore e abbia una potenziale capacità anti-proliferativa nel controllo della crescita tumorale. Capacità che si esplicherebbe attraverso un duplice effetto: il primo è metabolico indiretto, grazie alla riduzione dei livelli di glucosio, insulina e fattore di crescita insulino-simile (IGF1) nel plasma; il secondo, si manifesta attraverso l’azione diretta della molecola su importanti vie intracellulari, come la via di mTOR, la cui disregolazione è implicata primariamente nei processi di cancerogenesi dei tumori neuroendocrini del pancreas”.
I ricercatori hanno consultato il database di 24 centri italiani e coinvolto nell’analisi 445 pazienti affetti da pNET trattati con everolimus e/o analoghi della somatostatina dal 1999 al 2015. Dei pazienti analizzati, 236 (53,3%) erano diabetici, mentre 209 normoglicemici. Il 25,2% dei pazienti diabetici aveva ricevuto un trattamento con metformina, il 20,4% un trattamento con insulina e, infine, il 7,7% un counseling dietetico…”
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Fonte: “Metformina efficace contro il tumore al pancreas nei soggetti con diabete. Studio italiano”, PHARMASTAR