Sclerosi multipla – In entrambe le forme di malattia, conferme a lungo termine per ‘ocrelizumab’
“Nuove conferme per ocrelizumab saranno presentate al 4° Congresso della European Academy of Neurology (EAN) dal 16 giugno al 19 giugno a Lisbona, in Portogallo
I dati sull’efficacia e sulla sicurezza a lungo termine sono coerenti con il profilo rischio-beneficio favorevole di ocrelizumab sia per la sclerosi multipla recidivante (SMR) che per la forma primariamente progressiva (SMPP). Confermata l’efficacia di ocrelizumab nella SMR in base a diversi parametri relativi all’attività di malattia sottostante e alla progressione della disabilità.
I dati relativi all’attività cerebrale alla RM misurata nel periodo randomizzato e nella fase di estensione in aperto (OLE) degli studi di fase III confermano i benefici apportati da ocrelizumab nella riduzione dell’attività di malattia sottostante la SMR che si sono protratti per quattro anni di trattamento continuativo.
I pazienti che hanno proseguito la terapia con ocrelizumab hanno mantenuto un basso numero di lesioni in T1 captanti gadolinio (T1 Gd+) [0,017−0,00 lesioni T1 Gd+ per scansione] e di lesioni in T2 nuove e/o in espansione (T2 N/E) [0,052−0,072 lesioni T2 N/E per scansione] fino al secondo anno della fase OLE. I pazienti, che all’inizio del periodo OLE, sono passati dal trattamento con interferone beta-1a a ocrelizumab, hanno evidenziato una soppressione completa delle lesioni T1 Gd+ per scansione al primo e al secondo anno (0,48−0,00 lesioni T1 Gd+ per scansione), nonché una riduzione delle lesioni T2 N/E per scansione pari all’85% e al 96% rispettivamente al primo e al secondo anno (2,16−0,33 e 0,08 lesioni T2 N/E per scansione).
I soggetti che hanno proseguito la terapia con ocrelizumab fino al secondo anno del periodo OLE hanno mantenuto un basso tasso annualizzato di recidiva (ARR) e una bassa progressione della disabilità confermata a 24 settimane (CDP24). I pazienti che sono passati dal trattamento con interferone beta-1a a ocrelizumab hanno manifestato una riduzione significativa dell’ARR e della CDP24 entro il primo anno, la quale si è mantenuta fino al secondo anno di trattamento…”
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Fonte: “Sclerosi multipla, per ocrelizumab conferme a lungo termine in entrambe le forme di malattia”, PHARMASTAR