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Recidiva di cancro dell’ovaio – Rechallenge con ‘bevacizumab’ dimezza rischio progressione malattia

Sono i risultati del MITO-B16 uno studio internazionale indipendente, coordinato dall’Italia e presentato al congresso degli oncologi americani. Al momento il farmaco anti-angiogenetico viene somministrato una sola volta, in genere in prima linea, nella storia di malattia delle pazienti con tumore dell’ovaio. Questi risultati ne dimostrano l’efficacia anche in caso di risomministrazione e potrebbero portare a modificare le attuali linee guida

Il bevacizumab, un antiangiogenetico, è approvato per il trattamento del tumore dell’ovaio, nelle pazienti che non abbiano ricevuto in precedenza questo trattamento. Nella storia della malattia di una donna con cancro dell’ovaio, insomma, il farmaco, secondo le attuali linee guida è previsto solo per un’unica linea di trattamento. Ma è certo che non potrebbe funzionare anche nel caso di una somministrazione successiva, ad esempio in caso di progressione della malattia?

È la risposta alla quale cercherà di rispondere lo studio MITO-B16, che sarà presentato a Chicago, nell’ambito del congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) il 5 giugno. “Questo studio – commenta il professor Sandro Pignata, direttore dell’oncologia uro-ginecologica, Istituto Pascale di Napoli e presidente del gruppo MITO (Multicenter Italian Trial Ovarian Cancer), creato 20 anni fa – è anche una storia di successo di una partnership pubblico-privato, tra Istituto Pascale di Napoli, Roche, AIRC e AIOM e rappresenta un esempio virtuoso di ricerca indipendente”.

Il MITO-B16 ha arruolato 405 pazienti con recidiva di cancro dell’ovaio in 4 nazioni (100 in Francia, 17 in Svizzera, 11 in Grecia e le restanti 277 in Italia), per valutare se l’aggiunta di bevacizumab ad un regime di chemioterapia a base di platino fosse in grado di prolungare la PFS nelle pazienti con una recidiva di cancro del’ovaio già trattate in precedenza (cioè in prima linea) con questo farmaco…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Recidiva di cancro dell’ovaio. Il rechallenge con bevacizumab dimezza il rischio di progressione di malattia”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=62462