Eventi tromboembolici in pazienti trattati con warfarin – Se aderenza scarsa, supera NOAC per efficacia
“Un tasso lievemente significativamente più basso di eventi tromboembolici nei pazienti trattati con warfarin rispetto a quelli in terapia con un nuovo anticoagulante orale (NOAC). Nessuno si aspettava che uno studio di confronto tra NOAC e warfarin – basato su dati “real-world” in pazienti con fibrillazione atriale (AF) – ‘ribaltasse’ le evidenze dei trial clinici, pur senza portare a conclusioni definitive. Eppure questo è quanto è successo a Boston, nel corso del meeting annuale dell’Heart Rhythm Society (HRS)
L’analisi presentata era basata su dati amministrativi di una coorte di pazienti USA, ampia ma altamente selezionata, ai quali era stato prescritto un NOAC o warfarin per AF non valvolare dal 2015 al 2016.
Tale analisi, con troppe limitazioni per poter incidere sulle linee guida ma probabilmente utile per trarre indicazioni per la pratica clinica, ha portato ad outcome di efficacia dei NOAC sorprendentemente contrari a quelli che risultano nei trial randomizzati di confronto tra i due trattamenti nell’AF non valvolare, secondo i quali i primi sono almeno simili a quelli dei pazienti trattati con warfarin.
In coerenza con con tali studi, tuttavia, i principali endpoint di sicurezza riguardanti l’ictus emorragico e altre complicanze emorragiche sono stati complessivamente meno frequenti nei pazienti ai quali erano stati prescritti i NOAC.
Il dato che spicca: la scarsa compliance rispetto agli RCT
Da sottolineare, soprattutto, che nell’analisi condotta su oltre 80.000 pazienti, circa un quarto di quelli trattati con NOAC e più di un terzo di quelli in trattamento con warfarin è risultato essere scarsamente aderente al regime di anticoagulazione orale (OAC).
Ciò significa che stavano ricevendo il dosaggio appropriato tra il 40% e l’80% dei giorni di prescrizione, mentre sarebbero stati altamente aderenti se fossero stati trattati per oltre l’80% dei giorni (i pazienti con meno del 40% di aderenza sono stati esclusi dall’analisi). I NOAC considerati includevano dabigatran, rivaroxaban, apixaban ed edoxaban. L’analisi li ha confrontati collettivamente con warfarin.
Risultati sorprendenti
I pazienti scarsamente aderenti a NOAC o warfarin presentavano più eventi tromboembolici e ictus rispetto ai pazienti altamente aderenti. I pazienti scarsamente aderenti ai NOAC però avevano tassi più alti di entrambi gli outcome rispetto ai pazienti scarsamente aderenti al warfarin…”
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Fonte: “Secondo un’analisi real world il warfarin, se l’aderenza è scarsa, supera i NOAC per efficacia”, PHARMASTAR