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Malattie rare – Leucemia mieloide acuta, promettente aggiungere pembrolizumab dopo citarabina ad alto dosaggio

In pazienti con leucemia mieloide acuta recidivata o refrattaria, l’aggiunta dell’anticorpo monoclonale anti-PD-1 pembrolizumab dopo il trattamento con citarabina ad alto dosaggio (HiDAC) appare sicura e fattibile e mostra un’efficacia promettente, stando ai primi risultati di uno studio multicentrico di fase II presentato al meeting Acute Leukemia Forum, a Newport Beach

La percentuale di risposta complessiva (ORR) a questo nuovo approccio terapeutico in 19 pazienti valutabili (dei 20 arruolati fino ad oggi) è risultata del 42%; sette pazienti (il 37%) hanno ottenuto una risposta completa o una risposta completa con recupero ematologico incompleto e uno (il 5%) ha ottenuto una risposta parziale.

“Cinque pazienti hanno continuato a fare una terapia di mantenimento con pembrolizumab e, cosa più importante, quattro hanno potuto sottoporsi al trapianto allogenico di cellule staminali” ha spiegato il primo autore del lavoro Joshua Zeidner del Lineberger Comprehensive Cancer Center presso l’Università della Carolina del Nord di Chapel Hill.

Tra i pazienti che hanno potuto fare il trapianto allogenico ve n’erano tre che avevano ottenuto una risposta completa e uno dei cinque che avevano fatto il mantenimento con pembrolizumab. Quest’ultimo è stato sottoposto al trapianto dopo due cicli dell’anticorpo, tre hanno recidivato dopo aver mostrato una risposta completa all’anti PD-1 con una durata mediana di 2,8 mesi e il quinto inizialmente ha raggiunto una risposta parziale e poi ha ottenuto una stabilizzazione della malattia per 12 cicli, prima di mostrare segni di progressione.

Le analisi preliminari sui primi sei pazienti, di cui tre con risposta completa e tre non responder, hanno mostrato una maggiore diversità post-trattamento del repertorio del recettore delle cellule T rispetto al basale nelle cellule T CD8+ del sangue periferico nei pazienti con risposta completa rispetto ai non-responder. Ciò suggerisce che la diversità delle cellule T al basale è un biomarker promettente per la risposta al blocco del checkpoint immunitario PD-1, ha osservato Zeidner.

Questo checkpoint sopprime l’attivazione del sistema immunitario e il pathway di PD-1 viene sfruttato dalle cellule della leucemia mieloide acuta per eludere la sorveglianza immunitaria, ha spiegato l’autore…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Leucemia mieloide acuta, promettente l’aggiunta di pembrolizumab dopo citarabina ad alto dosaggio”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/oncoemato/leucemia-mieloide-acuta-promettente-laggiunta-di-pembrolizumab-dopo-citarabina-ad-alto-dosaggio–26680