Diabete di tipo 2 – Trattamento con ‘canagliflozin’ migliora anche esiti renali in pazienti a rischio cardiovascolare
“Nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2D), che già presentano o sono ad alto rischio di malattia cardiovascolare (CV), canagliflozin ha migliorato gli esiti renali sia in presenza di funzionalità renale conservata che ridotta. E’ quanto emerge da nuovi dati dello studio di valutazione cardiovascolare di canagliflozin (CANVAS) che sono stati presentati al congresso della National Kidney Foundation 2018 ad Austin, Texas
Canagliflozin, un inibitore del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2), ha ridotto il rapporto urinario albumina-creatinina (UACR), un biomarcatore chiave per la malattia renale cronica in persone con funzione renale conservata e ridotta, nei pazienti con eGFR (velocità di filtrazione glomerulare stimata) superiore o inferiore a 60 mL/min/1,73 m2.
L’eGFR serve per la diagnosi precoce delle malattie renali ed è più efficace del solo esame della creatinina. La formula è particolarmente utile per la valutazione della ridotta funzionalità renale, quindi la National Kidney Foundation consiglia di riportare negli esiti solo i valori inferiori ai 60 ml/min (i valori normali dovrebbero essere compresi tra i 90 e i 120 ml/min). Un eGFR inferiore ai 60 ml/min indica che i reni non stanno funzionando in modo adeguato.
Oltre 30 milioni di persone negli Stati Uniti vivono con il diabete e circa il 25% di esse non sono diagnosticate, secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Queste persone hanno inoltre il doppio delle probabilità di avere malattie cardiache o un ictus rispetto a quelle senza diabete…”
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Fonte: “Diabete di tipo 2, canagliflozin migliora anche gli esiti renali nei pazienti a rischio cardiovascolare”, PHARMASTAR